Manca poco ai fuochi epifanici: attesa per le previsioni per il nuovo anno

In Fvg il fuoco che arde nei falò il 5 e il 6 gennaio che si chiami pignarul piuttosto che cabossa, foghera o fogarissa a seconda delle località in cui viene acceso, oltre a illuminare i...
Isabella Gregoratto
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In Fvg il fuoco che arde nei falò il 5 e il 6 gennaio che si chiami pignarul piuttosto che cabossa, foghera o fogarissa a seconda delle località in cui viene acceso, oltre a illuminare il paesaggio con un alone di magia ha lo scopo di scacciare i brutti ricordi dell’anno appena finito e di trarre auspici per quello appena arrivato. Quest’anno nelle tradizionali manifestazioni legate all’epifania c’è il ritorno alla normalità dopo due anni di restrizioni legate al Covid, come ci segnalano da Gemona dove la messa del tallero vedrà rinnovarsi un appuntamento ideato nel 2020. Il 5 gennaio a partire dalle 17.30 sono previsti il ritrovo dei rappresentanti dei borghi della cittadina, la benedizione dell’acqua e del sale, l’arrivo dei re magi a cavallo e la presentazione del tallero che il 6 gennaio sarà consegnato alla chiesa nel corso della messa che si svolgerà in Duomo alle 10.30 dopo l’arrivo dei figuranti che partiranno in corteo dal municipio alle 10.15. A Cividale l’appuntamento è in Duomo con la messa dello spadone in programma alle 10.30 seguita dalla rievocazione storica alle 11.45 e dalle animazioni medievali previste a partire dalle 14. Anche a Tarcento le manifestazioni ritornano come nel prepandemia e cominciano il 4 gennaio con il premio epifania previsto alle 20.45, per continuare il 5 gennaio con il palio dei pignarulars in programma alle 18,45. Per il 6 gennaio l’arrivo del corteo per la rievocazione storica è previsto alle 17.40 con la successiva salita al Coja per l’accensione del Pignarul Grant alle19 che chiude tutti gli eventi organizzati in regione cominciati il 5 gennaio tra i quali il pan e vin di Pordenone e l’arrivo della befana dal mare a Lignano.

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