Mancano i seggiolini antiabbandono, i genitori invocano flessibilità

Il consiglio di Barbara Puschiasis:«Attenti alla certificazione»
Redazione

E’ iniziata la corsa all’acquisto dei dispositivi anti abbandono. L’obbligo di possesso, per chi ha figli minori di 4 anni, è entrato in vigore ieri, 6 novembre 2019. Su internet i dispositivi più comuni sono già esauriti, situazione simile anche nei negozi. Numerosissime sono le richieste di aiuto pervenute nelle ultime ore a Consumatori Attivi da parte di molti genitori preoccupati, tanto che l’associazione si sta attivando per chiedere nelle sedi opportune l’introduzione di un periodo transitorio.

“Pur condividendo la necessità di imporre l’obbligo al fine di salvare vite è assolutamente irrazionale non concedere un periodo per adeguarsi a quelle che sono le prescrizioni che solo ieri sono divenute obbligatorie – spiega la presidente dell’associazione, Barbara Puschisis-. Chiediamo che venga previsto un termine di “transizione” per adeguarsi, stante anche le difficoltà oggettive di reperire sul mercato tali dispositivi. Altrettanto assurdo è che in caso di incidente e di mancanza del solo dispositivo anti abbandono ci possano essere ostacoli a che la copertura assicurativa si attivi per coprire il danno non essendo un dispositivo a tutela dell’incolumità in caso di incidente”.

Puschisis suggerisce infine di prestare particolare attenzione alla certificazione. “Se si trovano disponibili non certificati, non vanno acquistati. Non servirebbero a nulla”. Un dispositivo senza la certificazione di conformità non vale ad adempiere l’obbligo ed espone comunque ad una sanzione che ai sensi dell’art. 172 C.d.S può essere pari a 81 euro di multa. Oltre alla sanzione, è prevista la decurtazione di cinque punti patente e la sospensione della patente da 15 giorni a due mesi, se il genitore, o chi per lui, viene colto a commettere la stessa infrazione più di una volta nel giro di due anni. 

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