Contro la malasanità in carcere e in sostegno non solo dei detenuti a Udine e Tolmezzo, ma anche di Alfredo Cospito, l’anarchico recluso a Sassari che 103 giorni fa ha cominciato uno sciopero della fame per essere stato sottoposto al 41 bis. Sono queste le motivazioni per le quali una decina di persone dell’Assemblea permanente contro il carcere e la repressione ha manifestato oggi pomeriggio a Udine davanti alla struttura carceraria di via Spalato.
Nel mirino dei manifestanti le condizioni di vita dei detenuti, a partire da quelle di Leudy Gomez, il 22enne di origine dominicana trovato morto il 7 novembre scorso nella sua cella nel carcere udinese. In seguito al suo decesso, gli altri detenuti hanno protestato incendiando un materasso.
Una giornata, quella di oggi, scelta non a caso. Nella mattinata, infatti, in Tribunale a Udine c’è stata un’udienza del processo che vede imputati due componenti dell’Assemblea per diffamazione a causa di alcune frasi pronunciate durante alcune trasmissioni radiofoniche nel 2021. I due si scagliarono contro la direttrice del carcere di Tolmezzo e di un medico del carcere di Udine per il trattamento anche sanitario dei detenuti.
“Siamo qui oggi – ha detto uno di loro in aula – per aver dato sostegno a chi non può difendersi, ovvero ai detenuti. Colgo l’occasione – ha concluso – per dare la nostra solidarietà ad Alfredo Cospito, prigioniero politico sottoposto al 41 bis”.