Alla fine dello scorso mese di marzo, i Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Udine, Sezione comandata dal Luogotenente Andrea Riolo, a conclusione di un’articolata attività investigativa, diretta e coordinata dalla Procura della Repubblica nel capoluogo friulano, hanno denunciato a piede libero i responsabili della rissa tra cittadini pakistani avvenuta in via Vittorio Veneto lo scorso 25 febbraio.
Quel giorno, nel primo pomeriggio, sono arrivate numerose chiamate al numero unico di emergenza 112. I Carabinieri sono intervenuti subito.
Alcuni passanti e diversi titolari di attività commerciali avevano segnalato, allarmati e spaventati, una rissa in corso, in strada, che coinvolgeva una decina di cittadini extracomunitari.
All’arrivo delle forze dell’ordine però, la maggior parte dei loro si era allontanata, defilandosi lungo le vie contermini. Alcuni minuti dopo, in piazza Primo Maggio, è stato identificato un cittadino pakistano di 27 anni, ferito alla testa. Ha detto subito di essere stato aggredito proprio durante la rissa scoppiata in via Vittorio Veneto.
Dopo la pubblicazione di due filmati, postati on-line su vari social da alcuni testimoni oculari, i Carabinieri della Sezione Operativa, hanno acquisito i file video e hanno ascoltato i testimoni, per ricostruire gli eventi.
Sono state eseguite anche individuazioni fotografiche. L’attività ha permesso di fare chiarezza. Non si era trattato di una rissa ma di due aggressioni distinte. Una ai danni del cittadino pakistano di 27 anni e una ai danni di un cittadino pakistano di 25 anni, picchiati selvaggiamente da 7 connazionali della loro età.
Sui motivi della duplice aggressione i Carabinieri stanno tutt’ora indagando, ma gli investigatori ritengono che siano da ricercare nella volontà di alcuni cittadini stranieri di assumere il controllo delle maggiori piazze di spaccio di sostanze stupefacenti presenti nel capoluogo friulano, gestite ormai per la quasi totalità da cittadini extracomunitari.
La posizione dei sette stranieri, tutti identificati denunciati a piede libero, è al vaglio tuttora del sostituto procuratore della Repubblica di Udine, Barbara Loffredo.