Mense scolastiche, Ziberna: «No alle monoporzioni e alle montagne di rifiuti»

Un deciso no alla distribuzione di pasti in vaschette miniporzioni alle scuole d'infanzia e primarie arriva dal sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, deciso a non perdere quello che definisce "un patri...
Redazione

Un deciso no alla distribuzione di pasti in vaschette miniporzioni alle scuole d’infanzia e primarie arriva dal sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, deciso a non perdere quello che definisce “un patrimonio di grandissima qualità della ristorazione scolastica cittadina”.

“Aderisco sicuramente alla presa di posizione dell’Anci (Associazione nazionale dei Comini italiani), che ha inviato al ministro della Pubblica Istruzione. Lucia Azzolina in cui si spiegano i motivi per cui la scelta di adottare il sistema delle monoporzioni sarebbe deleterio da qualsiasi punto di vista– attacca Ziberna-. Questa modalità, infatti, rischia di determinare un decadimento della qualità dei pasti, tenendo presente che, oggi, a Gorizia, abbiamo un livello molto elevato dei cibi che vengono somministrati ai nostri bambini, con il 60% di biologico, oltre a prodotti dop. Il menu, peraltro, è concordato con l’Azienda sanitaria e il tutto viene preparato in tre centri cottura con specifico personale, 16 persone fra cuochi e ausiliari e altre 10, forniti da una ditta del settore, che si occupano dello scodellamento. Quindi tutto fortemente controllato e garantito. Senza parlare della sicura moltiplicazione di contenitori da confezionare e trasportare e, quindi, di costi aggiuntivi che i Comuni non saranno in grado di sostenere. Ci saranno, inoltre, montagne di nuovi rifiuti, indipendentemente dalla compostabilità o meno degli stessi. La sicurezza in chiave anti Covid 19- conclude il sindaco- può senz’altro essere garantita in altro modo e su questo i Comuni si erano già attrezzati”.

Sulla stessa lunghezza d’onda l’assessore ai servizi educativi, Silvana Romano, che mette in luce come il servizio di ristorazione scolastica cittadina rappresenti oggi un fiore all’occhiello. “Nei tre centri cottura viene sfornato un numero medio di pasti scolastici giornalieri di 1.000 e oltre di cui 160 per i nidi, 600 per le scuole infanzia, 250 per la scuola primaria e 60 per la mensa del Centro” Lenassi”e si tratta di un sistema collaudato che assicura un servizio di alta qualità che, a un mese dall’avvio delle scuole è già stato strutturato per assicurare il più rigoroso rispetto di tutte le misure anti contagio salvaguardando l’alto livello del servizio stesso. Ritegno inaccettabile che oggi si cambino le carte in tavola creando grande scompiglio e forti problemi, senza coinvolgere preliminarmente i Comuni senza alcun rispetto verso le famiglie ma anche verso chi ha lavorato senza sosta in questo periodo per assicurare la ripartenza delle scuole”.

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