Minori non accompagnati, Prefettura di Trieste chiede l’hotspot. Niet dei Comuni

A Trieste un vertice sulla criticità dei minori non accompagnati
Andrea Pierini
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Un centro di prima accoglienza anche per i minori non accompagnati. Dopo un agosto decisamente complesso sul fronte degli arrivi i comuni dell’ex provincia di Trieste hanno chiesto un incontro urgente in Prefettura per cercare di affrontare il problema.

Dal palazzo del governo è arrivata la richiesta di individuare sul territorio una location dove installare un centro di prima accoglienza, un richiesta alla quale le amministrazioni hanno risposto picche. Il vertice era riservato ed erano presenti Questura, procura dei minori e le sei amministrazioni dalle quali emerge una forte richiesta di un coordinamento a livello nazionale in quanto i minori vengono spostati nelle strutture in maniera autonoma e addirittura anche a Trieste dal sud Italia, circa 200 ragazzi, nonostante il 90% dei minori non accompagnati della rotta balcanica passino proprio per il capoluogo giuliano.

Il sindaco di San Dorligo, Sandy Klun, assente al vertice per problemi di salute, aggiunge che «abbiamo superato tutti i limiti, non abbiamo strutture per gestire i minori e spesso ci vengono portati a qualsiasi ora con la complessità di trovare dove portarli». Paolo Polidori, primo cittadino di Muggia, aggiunge che «sono pronto anche a non farmi carico degli stranieri minori arrivando anche a una denuncia pur di far capire la situazione». Secondo le norme i minori se non ospitati in struttura sono affidati al primo cittadini con tutto quello che comporta. Molti, va precisato hanno come obiettivo quello di raggiungere i parenti in altre zone d’Europa e spesso di fermano un paio di giorni per poi riprendere il loro viaggio.

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