Mobili «da schianto» creati con gli abeti abbattuti in Carnia

Mentre è in corso il Salone internazionale del Mobile, è stato presentato il progetto d'arredo Daschianto
Redazione

A Milano, mentre è in corso il Salone internazionale del Mobile, nel cuore della metropoli lombarda è stato presentato un progetto d’arredo simbolo della rinascita della Carnia dopo la tempesta Vaja dello scorso ottobre. 

Si chiama Daschianto ed è un’idea collettiva nata dalla terribile visione degli abeti abbattuti con lo scopo di trasformare un evento catastrofico in progetto creativo.

La presentazione si è tenuta all’Osteria della Stazione gestita dal friulanissimo Gunnar Cautero, grazie al coordinamento di Nicoletta Ermacora di Consorzio Innova Fvg, presieduto da Michele Morgante, con il sostegno di Filiera del Legno Fvg, della Regione, Consorzio dei Boschi Carnici e del Comune di Sappada.

Daschianto è il primo tavolo di una serie limitata di dieci, disegnato dall’architetto Gianni Mondini, impreziosito dal minuzioso lavoro della mosaicista Carola Rodolfi Kuball di themissingpiece.it e realizzato da Indaf Arredamenti.

“I tronchi – ha spiegato Mondini – caduti in modo casuale, hanno lasciato sul suolo pochi spicchi di terreno libero: trasformate in sezione e riempite dalle cromìe delle tessere di mosaico, la mappatura della rovina è così divenuta il volto del piano”.

Il nome del tavolo, fresato sulla sua superficie, è a dir poco originale: 46°33’18,966”N 12°40’11,844”E. Ma si tratta semplicemente delle coordinate Gps del Comune di Sappada, bosco scelto quale simbolo del legname da schianto.

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