Mondo dello sport pronto a ripartire con protocolli, certificazioni e ambienti sanificati

La Regione ha stanziato 4 milioni di euro per mettere in sicurezza gli impianti sportivi. E Pordenone punta sulla depurazione elettrica
Hubert Londero
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“Quelli che la Regione ha concesso per la sanificazione delle palestre scolastiche rappresentano contributi rivolti al futuro, accanto ai quali però devono accostarsi politiche governative sui ristori che siano più efficaci per chi ha dovuto sospendere la propria attività e non può ancora riaprire i battenti”. –

Lo ha detto il governatore della Regione Massimiliano Fedriga oggi a Pordenone durante un incontro svoltosi al palazzetto dello sport Crisafulli dove si è svolta una dimostrazione pratica di come siano stati investiti i fondi messi a disposizione dall’Amministrazione regionale per la sanificazione degli impianti sportivi. Alla presenza dell’assessore regionale allo Sport Tiziana Gibelli, del sindaco di Pordenone Alessandro Ciriani, del presidente regionale del Coni Giorgio Brandolin e di Giovan Battista Peresson, gestore del palasport di via interna a Pordenone, il governatore del Friuli Venezia Giulia ha assistito alle modalità operative di utilizzo di alcune attrezzature per sanificare l’aria e gli ambienti di gioco dell’impianto. Il materiale è stato acquistato accedendo ai contributi (plafond complessivo pari a 4 milioni di euro) che la Regione ha messo a disposizione delle associazioni sportive del Friuli Venezia Gilia a questo scopo.

“I fondi stanziati – ha spiegato Fedriga – rappresentano nella prospettiva di lungo periodo un investimento che supera questa fase pandemica, grazie ai quali è possibile acquisire strumenti in grado di garantire una maggiore salubrità degli impianti sportivi sia ora che in futuro. Abbiamo di fronte a noi ancora alcuni mesi in cui il virus continuerà ancora a circolare e quindi interventi con apparecchiature come quelle visti oggi a Pordenone rappresentano una necessità per svolgere attività sportiva in sicurezza”.

Il governatore ha ricordato poi che, in questo momento, il mondo dello sport ha bisogno anche di altro. “Per chi ancora non può ripartire – ha detto Fedriga – c’è bisogno che il Governo metta a loro disposizione dei ristori credibili, che permettano ai gestori delle palestre di superare questo momento di difficoltà. Una struttura chiusa – ha aggiunto – non rappresenta un luogo di svago temporaneamente non accessibile a chi vuole fare esercizio fisico, ma una attività che viene bloccata mettendo in difficoltà l’imprenditore che l’ha avviata”.

“In secondo luogo – ha proseguito il governatore – è arrivato il momento di compiere una distinzione tra quelle attività che non presentano alto rischio di contagio per l’assenza di forte aggregazione o contatto stretto e che quindi possono riprendere, da quelle che invece non si trovano ancora in una simile situazione e il cui blocco deve essere ristorato. Infine se riusciremo ad immunizzare in pochi mesi gli over 70 riducendo drasticamente la richiesta ospedaliera ora sotto pressione, allora con tutte le precauzioni del caso sono certo che potranno riprendere molte delle attività sportive ancora sospese”.

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