Si tratta di circa 365 milioni di euro ed è il valore del progetto di rinconversione della centrale termoelettrica di Monfalcone. A2aEnergiefuture intende investire tale cifra per poter realizzare nella città dei cantieri un impianto turbogas a ciclo combinato che sarà alimentato a metano.
Il tutto è stato presentato ai sindacati, ovvero alle segreterie nazionali Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Uil. Gli investimenti dell’azienda, se approvati, saranno entro il 2025 di circa un miliardo di euro che, per Monfalcone, si traducono in 330 milioni di euro cui vanno aggiungi ulteriori 35 milioni per la realizzazione di compensatori sincroni. L’impianto da realizzarsi sarà più centrale rispetto ai gruppi 1 e 2 attuali, quindi ben più lontani dalle case del rione Enel.
I compensatori, invece, si troveranno nell’attuale caldaia che sarà demolita e rimossa. Per quanto riguarda il numero di lavoratori, invece, si passerà dagli attuali 120 a circa 85 con possibili nuove assunzioni nell’ambito di altri interventi. Anche se per la dismissione degli attuali impianti l’azienda ha promesso di utilizzare aziende del territorio. Da sei mesi, invece, sono in corso lavori di rimozione dei gruppi 3 e 4, quelli alimentati ad olio. I sindacati, da parte loro, ribadiscono come “sia importante la fuoriuscita dal carbone per problemi climatici entro il 2025 come riportato dalla Strategia Energetica Nazionale e nel Piano Nazionale Integrato per l’energia e il clima, a patto che vi siano interventi atti a sostenere il sistema elettrico nazionale e positive ricadute occupazionali ed economiche. Riteniamo che le decisioni di A2A vadano in questa direzione”, concludono.