Moria api: chieste le archiviazioni, rimangono solo le sanzioni

La Procura della Repubblica di Udine ha chiesto la chiusura dei sette fascicoli aperti dalla primavera del 2018 al Giudice per le Indagini Preliminari
Redazione

La Procura della Repubblica di Udine ha depositato sette motivate richieste di archiviazione al Giudice per le Indagini Preliminari per i fascicoli aperti nella primavera del 2018 in merito all’inchiesta sullo spopolamento delle api.

Le indagini, ha spiegato il Procuratore della Repubblica Antonio De Nicolo in una nota, fin da subito sono apparse complesse, avendo come riferimento ipotesi di reato introdotte da poco nell’ordinamaneto e costruite dal legislatore con una terminologia di non facile decifrazione.

Il lavoro degli inquirenti si è dovuto focalizzare sul tentativo di ricostruire a posteriori, a semine avvenute, le esatte modalità. “L’attività ha avuto un sicuro merito – ha precisato il Procuratore Capo – quella di aver acceso un faro sul massiccio uso in agricoltura di sementi conciate con il fitofarmaco Methiocarb, dannoso non solatanto per le api e per altre specie animali, ma anche per l’uomo, visto che alcuni agricoltori, maneggiando questi prodotti, hanno accusato a loro volta vari disturbi e malesseri”.

La pericolosità del fitofarmaco è stata poi certificata dai competenti organismi dell’Unione europea, che con autonoma valutazione dei dati acquisiti, ne hanno successivamente vietato l’uso.

“Rimangono ferme, ed anzi potranno venire applicate con immediatezza, le sanzioni amministrative dovute per le irregolarità emerse durante l’indagine – conclude la nota della Procura – in particolare quelle connesse con la violazione degli impegni di condizionalità ambientale da parte dei percettori di finanziamenti della Politica agricola comune dell’Unione europea”.

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