Mosche, sporcizia e una scrivania come banco per la macelleria

Diverse le irregolarità riscontrate in un negozio di alimenti gestito da un bengalese. Non era presente nemmeno il sapone
Redazione

Utilizzavano una vecchia scrivania come piano di lavoro per il reparto di macelleria. Non solo. Lo stesso negozio di generi alimentari non presentava detergenti per il lavaggio delle mani e risultava sporco, invaso dalle mosche – anche sulla carne in vendita – e con altri insetti al suo interno. Alcuni alimenti, infine, risultavano anche privi dell’obbligatoria etichettatura degli ingredienti.

Per tutti questi motivi la Polizia locale di Monfalcone ha sanzionato un market gestito da un cittadini bengalese. I controlli, effettuati con la collaborazione del personale del Dipartimento di Prevenzione della Sezione Igiene degli Alimenti dell’Azienda Sanitaria, hanno portato al divieto di immissione al commercio di 58 chilogrammi di carni e pesce, disponendo la sospensione dell’attività inerente alla macelleria sino al ripristino delle condizioni igieniche di sicurezza. Al titolare sono state irrogate sanzioni per un totale di 8 mila euro.

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