A Muggia due minori stranieri non accompagnati vengono accolti dal Comune in una struttura priva di acqua corrente ed elettricità perché, sottolinea il sindaco Paolo Polidori, “non ci sono soldi da spendere in strutture non convenzionate”. Ed è lo stesso Polidori, assieme ad assessori e consiglieri, a svolgere la sorveglianza sui due minorenni.
“La polizia di frontiera mi ha chiamato per dirmi che aveva rintracciato due minori stranieri non accompagnati e per legge doveva consegnarmeli perché non c’erano strutture che potessero accoglierli. Ho fatto una ricerca sulle strutture convenzionate che non ha dato esito positivo. Ho deciso, come preannunciato al Prefetto, di non spendere soldi della comunità su strutture non convenzionate – dove i prezzi sono arrivati alle stelle fino a 290 euro a persona – ragion per cui abbiamo cercato nelle strutture del Comune di Muggia una soluzione temporanea in un posto dove non c’è luce, acqua e servizi”.
A Muggia esplode il caso della decisione del sindaco Paolo Polidori di accogliere così due minori stranieri non accompagnati, che per legge vanno consegnati ai sindaci dei Comuni in cui vengono rintracciati. Così è accaduto per i due ragazzi afghani trovati dalla Polizia di frontiera sul territorio muggesano: ma una volta presi in carico i due minorenni, Polidori ha deciso di attuare una soluzione che vuole essere una forma di protesta nei confronti della legge vigente. “Abbiamo dovuto arrangiarci – dice – i due ragazzi avranno da bere perché il sottoscritto ha portato loro da bere, avranno da mangiare perché il sottoscritto ha portato loro da mangiare. La legge dice che se non ottempero all’obbligo di custodia dei due minori incorro nel reato di abbandono. Facciamo l’indispensabile per poterli accogliere: non ci sono più strutture, non ci sono più soldi. Ho portato un paio di tramezzini, un paio di bottiglie di acqua. Il posto è senza corrente e senza acqua, abbiamo dotato la postazione di un paio di brandine. C’è una tanica di acqua per l’indispensabile. Non è possibile dare in mano ai sindaci questa responsabilità. Io – conclude – dovrò stare qui fino a quando questi ragazzi non se ne andranno. Per fortuna sono coadiuvato dai miei assessori o consiglieri che verranno a darmi il cambio. Non so fino a quando dovremo sobbarcarci questo onere”.