Musica Cortese, da Gorizia a Trieste per ascoltare dante

Dopo l'avvio nel Duomo di Latisana, prosegue il viaggio di Musica Cortese alla scoperta dei luoghi più insoliti della regione uniti al fascino antico di sonorità medioevali.Ad ...
Redazione

Dopo l’avvio nel Duomo di Latisana, prosegue il viaggio di Musica Cortese alla scoperta dei luoghi più insoliti della regione uniti al fascino antico di sonorità medioevali.

Ad accogliere la prossima tappa del festival di musica antica nei centri storici del Fvg sarà, giovedì 1 luglio, palazzo Lantieri di Gorizia. Qui, la serata prevede alle 20 una visita guidata ai giardini della storica dimora goriziana, nei secoli punto di riferimento e centro culturale per Gorizia e la sua Contea, oltre che per tutta la Mitteleuropa. Vero capolavoro che richiama commistioni persiane dall’architettura ortogonale tanto da essere chiamato Parco della Persiana, il giardino è rimasto intatto nel suo disegno dal 1500.

Alle 21 spazio alla musica con l’ensemble Centotrecento impegnato a percorre il repertorio e l’estetica musicale coevi a Dante, gli stretti rapporti tra la monodia dei Trovatori e la monodia trecentesca, probabilmente la novità musicale più importante all’epoca del poeta.

Ad eseguire le ballate a voce sola del Trecento che costituiscono senz’altro uno dei repertori della musica italiana più misteriosi saranno Anna Pia Capurso e Gloria Moretti (canto), Marco Ferrari (flauti e ance), Elisabetta Benfenati (corde) e Fabio Tricomi (viella, marranzano, flauto e tamburo, percussioni). All’inizio del concerto è prevista anche la prolusione di Riccardo Drusi, professore all’università Ca’ Foscari di Venezia, mentre al termine ci sarà un buffet storico a cura dell’Associazione “Jaufrè Rudel”.

Non musica, ma un incontro per un viaggio nell’opera del Sommo Poeta, nell’appuntamento successivo che, venerdì 2 luglio alle 17, si sposta al civico museo teatrale “Carl Schmidl” di palazzo Gopcevich a Trieste. In che senso Dante può essere chiamato il padre della lingua italiana? Perché la lingua della sua Commedia, secondo una celebre definizione di Erich Auerbach, ci appare ancora oggi «quasi un miracolo inconcepibile»? E che cosa pensava Dante della propria lingua, il volgare fiorentino, e delle tante lingue dell’Europa del tempo, dal francese al provenzale e, soprattutto, al latino? A queste e ad altre domande darà una risposta il linguista, professore all’Università Ca’ Foscari di Venezia, Daniele Baglioni.

Redattore degli “Studi linguistici italiani” e membro del comitato dei revisori dei “Romanica Olomucensia”, Baglioni ha collaborato con la Società “Dante Alighieri” e con il “Lessico Etimologico Italiano” ed è stato consulente di Rai Storia per il programma televisivo “Koiné. La lingua italiana come non l’hai mai vista”.

Tutti gli appuntamenti sono a ingresso gratuito, ma con prenotazione obbligatoria inviando una email a [email protected]. Novità di queste ore, inoltre, sarà possibile prenotarsi, anche per uno solo degli appuntamenti della serata, visita guidata o concerto che sia, anche direttamente sul sito internet www.dramsam.org.

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