Nella giornata delle sparizioni forzate, Amnesty ricorda Giulio Regeni

L'organizzazione continua a battersi per far luce su quanto accaduto al ricercatore friulano e chiede al Governo Conte bis di ritirare l'ambasciatore italiano al Cairo
Alessandra Salvatori

Nella giornata internazionale delle vittime delle sparizioni forzate, Amnesty chiede ancora una volta verità per Giulio Regeni. E il collettivo “Giulio siamo noi” lancia al nuovo Governo la richiesta di ritirare l’ambasciatore italiano in Egitto. Sono state le Nazioni Unite ad indire, il 30 agosto, la giornata dedicata a quello che Amnesty definisce un ‘crimine globale’. Le vittime di sparizione forzata sono persone che letteralmente vengono fatte scomparire dalle loro famiglie e dalle loro comunità.

In questa giornata Amnesty rivolge un pensiero particolare a Giulio Regeni: su twitter chiede sia fatta luce sulla sorte del giovane ricercatore friulano rapito al Cairo il 25 gennaio 2016 e ritrovato 9 giorni dopo senza vita, irriconoscibile a causa delle torture subite. Sulla pagina Facebook “Giulio siamo noi” si ricorda che tra gli scomparsi da 43 mesi c’è anche il ricercatore friulano. “Non è stato difeso in quei 9 giorni, lo si faccia almeno adesso”. Questo l’appello lanciato: “Il nuovo governo ritiri l’ambasciatore, dimostri al Paese che la verità per Giulio Regeni la vuole davvero”.

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