‘No’ al progresso: dopo Lauco, anche Caneva bandisce il 5G

Con un'ordinanza, il sindaco Andrea Gava ha vietato la sperimentazione e l'installazione di antenne per la telefonia mobile di nuova generazione
Hubert Londero
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Dopo il Comune di Lauco, anche l’amministrazione di Caneva bandisce il 5g dal proprio territorio. Con un ordinanza emessa ieri, il paese del Friuli occidentale ha vietato la sperimentazione e/o l’installazione di antenne per la telefonia di nuova generazione. Una decisione, spiega il sindaco Andrea Gava, presa in base al principio di precauzionale dell’Unione europea.

“Tale scelta – dice il primo cittadino – è stata fatta in passato da altri Comuni italiani. Non siamo contro la tecnologia, ma sugli effetti del 5g sulla salute non c’è ancora chiarezza. Ci sono evidenze scientifiche che il 3g e il 4g possono dare problemi. Non sono un esperto –continua Gava – ma credo che sia meglio essere sicuri, prima di utilizzare tali tecnologie. Prima valutiamo le conseguenze: credo che la salvaguardia della salute vada anteposta alla tecnologia”.

Al momento, non è prevista alcuna sperimentazione a Caneva del 5g, ma il sindaco ha preferito mettere le mani avanti, vietando anche l’installazione con l’ordinanza, nella quale sono citati diversi studi che pongono dubbi. “E’ dimostrato – conclude il sindaco – che per le persone elettosensibili ci sono conseguenze sulla salute già con le tecnologie esistenti ed è giusto tutelare questi cittadini. La storia ci insegna che l’uomo, con le tecnologie, qualche errore in passato lo ha fatto”.

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