No allo sbarramento di Pinzano, Consorzio di San Daniele a difesa del Tagliamento

“La realizzazione della ‘Stretta di Pinzano’ potrebbe avere sensibili ripercussioni anche sulla produzione del Prosciutto”
Redazione

Il Consorzio del Prosciutto di San Daniele “segue con attenzione le opere ipotizzate per il medio corso del fiume Tagliamento previste dal recente piano per la gestione dei rischi alluvioni, ribadendo la propria posizione contraria in riferimento al progetto sulla messa in sicurezza del basso corso tramite la costruzione di una traversa all’altezza della Stretta di Pinzano”, si legge in una nota.

“La realizzazione della struttura, infatti, potrebbe avere sensibili ripercussioni anche sulla produzione del Prosciutto di San Daniele, con inevitabili conseguenze di tipo produttivo, sociale, occupazionale, economico e d’immagine, a livello nazionale e internazionale. Va evidenziato come il Disciplinare di produzione del Prosciutto di San Daniele e tutto il dispositivo normativo alla base della Dop identifichino il Tagliamento come elemento all’origine della creazione del microclima costante e particolare, che è prerogativa indispensabile nella stagionatura del Prosciutto di San Daniele per il conferimento dei tratti aromatici che lo caratterizzano”.

“L’ipotesi d’intervento con opere all’altezza del medio corso creerebbe uno sbarramento fluviale che, interessando direttamente i comuni rivieraschi di San Daniele, Ragogna, Forgaria, Pinzano, Vito d’Asio, Dignano e Spilimbergo, modificherebbe pesantemente l’orografia e probabilmente anche le condizioni pedoclimatiche per il Prosciutto di San Daniele, il fiume Tagliamento è un fattore caratterizzante per il riconoscimento della tutela europea Dop, quindi le implicazioni legate alla realizzazione di questo progetto rappresentano un rischio concreto”, si legge ancora.

“Con l’entrata in vigore delle norme tecniche di attuazione, riemergono le opere di laminazione – come casse di espansione o trasverse – sul fiume Tagliamento. Il Consorzio del Prosciutto di San Daniele auspica che la Regione riveda le proprie posizioni in merito al progetto, considerando le importanti ripercussioni che un tale intervento potrebbe avere non solo sulla produzione del San Daniele ma sull’economia dell’intera regione”, afferma Mario Emilio Cichetti, Direttore Generale del Consorzio del Prosciutto di San Daniele.

“L’urgenza di trovare soluzioni ai dissesti idrogeologici occorsi non deve precludere lo sviluppo di studi di fattibilità accurati e interdisciplinari che potranno trovare soluzioni alternativi di minore impatto ambientale tenendo in considerazione tutti i fattori”.

Già nel 2005 il Consorzio del prosciutto di San Daniele, insieme ai Comuni rivieraschi, aveva finanziato all’Istituto olandese Delft Hydraulics uno studio sulla struttura del Fiume Tagliamento “che aveva comprovato l’inefficacia della costruzione di dighe, casse di espansione e altre strutture se realizzate all’altezza della Stretta di Pinzano”.

In occasione del recente anniversario di fondazione il Consorzio ha definito la salvaguardia ambientale tra i temi principali della sostenibilità del comparto per i prossimi anni: “La tutela del territorio si conferma un elemento fondamentale in quanto, per garantire una produzione con alti contenuti di eccellenza e naturalità, è necessario mantenere anche un’elevata qualità dei luoghi di lavorazione”.

Nell’incontro tra i produttori dello scorso novembre, anche il Ministro delle politiche agricole Stefano Patuanelli ha ribadito l’importanza di una tutela responsabile dell’ambiente. “Risulta fondamentale tutelare e promuovere i territori d’origine dei prodotti agroalimentari che sono il cuore pulsante dei prodotti a denominazione e vivi collegamenti con tradizione e popoli italiani”, conclude la nota.

In alto un’immagine scattata poco prima del Giro d’Italia del 2020. La scritta fu fatta cancellare poco prima dell’arrivo della carovana rosa. Sempre in alto il video realizzato per la Giornata Mondiale dell’Acqua del 22 marzo 2021

L’importanza del Tagliamento

Senza il fiume Tagliamento non esisterebbe il Prosciutto di San Daniele Dop. Questo fiume infatti è parte integrante (nonché motore) di quel particolarissimo microclima che caratterizza la zona di San Daniele del Friuli. E che permette al prosciutto di diventare quello che è. Non solo quindi il fiume Tagliamento agisce da vero e proprio termoregolatore della zona, ma regola il flusso delle correnti d’aria che s’incontrano nel nostro borgo. Il fatto che il San Daniele venga prodotto nell’omonimo borgo friulano non è quindi un caso. E’ la prova provata che, ancora una volta, senza l’acqua nulla esisterebbe.

Il fiume Tagliamento, nei suoi 170km, non è mai uguale a sé stesso. Si incunea sotto terra, riemerge, crea anse che si perdono a vista d’occhio, sterza, gioca a nascondino. E plasma un alveo immenso, che si amalgama con il territorio, al punto da distinguerne i confini.

Salvaguardia del re dei fiumi alpini

Chi di voi ha messo piede sa bene cosa ci può trovare. Vegetazione tra la più varia, fauna, sassi, rocce. Ma anche sabbia finissima e dal colore lunare. Proprio per questo è in corso un iter per renderlo Patrimonio dell’Unesco. Dovete infatti sapere che il Tagliamento, definito il “re dei fiumi alpini”, è l’unico fiume italiano ad aver mantenuto intatte le caratteristiche del suo corso, senza che l’uomo ci mettesse mai mano. Un unicum. E proprio per questo merita d’essere celebrato, nella giornata in cui si celebra l’acqua.

Trattamento delle acque reflue

Il Consorzio ha attuato numerose attività nell’ambito del controllo dello spreco e della tutela delle acque, tra cui il servizio di smaltimento delle acque reflue. Anche attraverso un attento uso di tecniche per la depurazione delle acque si registra un continuo miglioramento dei reflui. Vengono trattati circa 300.000 metri cubi l’anno e, grazie alla tecnologia impiegata, è possibile monitorare costantemente la qualità dell’acqua e l’impatto sull’ambiente.

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