Aveva avvertito la committente: se non avesse pagato il conto per la costruzione della tettoia, avrebbe tagliato le travi di sostegno con la motosega. E, secondo l’accusa, ha mantenuto la promessa. Oggi è stato rinviato a giudizio dal gup di Udine Mariarosa Persico per violazione di domicilio ed esercizio arbitrario delle proprie ragioni.
Protagonista della vicenda è un imprenditore albanese di 49 anni, che nel 2016 era stato incaricato da una nomade di 32 anni di realizzare la tettoia nella sua abitazione in provincia di Udine. Terminati i primi lavori, la committente lo aveva sollevato dall’incarico perché non soddisfatta del risultato, comunicandogli che avrebbe pagato solo 1.300 euro, ovvero le ore di lavoro, a fronte di un conto di 2.700 euro. L’imprenditore si era incontrato più volte con la cliente, senza arrivare a un accordo. Alla fine, stando al capo d’imputazione, si è introdotto nel cortile dell’abitazione rompendo la catena che teneva chiuso il passo carraio e messo in azione la motosega.