Norme contributi prima casa discriminatorie, “la Regione le cambi”

Vittoria in tribunale a Udine per una coppia albanese che non era riuscita ad ottenere l'aiuto a fondo perduto. I due saranno risarciti per la lesione della loro dignità personale
Hubert Londero

Le norme regionali che regolano l’accesso ai contributi per l’acquisto della prima casa discriminano gli stranieri extra comunitari. Per questo la Regione Friuli Venezia Giulia dovrà modificare immediatamente il regolamento, e pubblicizzarlo a lettere rosse sull’homepage del proprio sito, oltre a risarcire con 7mila euro una coppia albanese per la lesione alla dignità personale. A stabilirlo è un’ordinanza del Tribunale di Udine, firmata ieri dal giudice del lavoro Ilaria Chiarelli.

Al centro della vicenda giudiziaria c’è la norma secondo cui, per avere i contributi, bisogna certificare di non possedere beni immobili all’estero. Ai cittadini italiani e comunitari basta presentare l’autocertificazione. Ai soggiornanti di lungo periodo, invece, sono richiesti documenti del Paese d’origine, spesso difficili o impossibile da ottenere. Per questo, la coppia albanese si era vista sospendere la domanda di contributo e aveva presentato ricorso, assistita dall’Associazione degli studi giuridici sull’immigrazione e dall’avvocato Martino Benzoni.

Per il giudice, tale regola è contraria alla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea e alla direttiva che parifica, per l’assistenza sociale, soggiornanti di lungo periodo e cittadini comunitari .Il Tribunale di Udine ha stabilito inoltre che siano nuovamente valutate le domande presentate dai coniugi e da tutti i soggiornanti di lungo periodo.

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