Nuovi esuberi all’Electrolux: possibili ricadute sui siti di Porcia e Pordenone

Preoccupati i sindacati per le sorti della multinazionale svedese
Daniele Micheluz

Cale di nuovo la scure degli esuberi in casa Electrolux. La multinazionale svedese, che ha appena festeggiato il secolo di vita, ha annunciato una riorganizzazione sia per la parte professionale che per quella consumer, nell’ambito della divisione societaria annunciata a inizio anno, che porterà le due realtà del gruppo ad essere di fatto indipendenti, con la quotazione in Borsa del ramo Professional nel 2020. All’interno della riorganizzazione, dunque, sono stati annunciati nei prossimi due anni 875 esuberi, che andranno a toccare in modo particolare i colletti bianchi all’interno dei 54mila dipendenti del colosso svedese. Ripercussioni che potrebbero toccare anche i siti friulani di Porcia e Vallenoncello.

In modo particolare sono rischio una quarantina di posti nello stabilimento dell’Electrolux Professional che conta su un migliaio di dipendenti. Sul fronte della produzione, invece, i tagli maggiori dovrebbero ricadere sugli stabilimenti dell’Ungheria, per i quali sono previsti circa 800 posti di lavoro in meno, mentre al momento non sembrano correre rischi gli operai di Porcia. “Restano i 70-80 esuberi del passato – spiega Water Zoccolan, della Rsu Fiom – ma i nuovi tagli annunciati non dovrebbero toccare lo stabilimento purliliese”. Le ricadute sui siti del Friuli Occidentale per le recenti decisioni della multinazionale al momento non sono ancora confermate, restano nell’ambito delle ipotesi. Le sigle sindacali, che si aspettano un incontro a breve con la proprietà, si augurano che non debba essere ancora il Friuli a pagare con dolorosi tagli come avvenuto in passato.

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