Nuovi strumenti per aiutare le imprese per il sistema cooperativo regionale

ssemblea generale di Legacoop questa mattina nell'auditorium della Regione di via Sabbadini. presentata la seconda edizione del bando CoopStartup, rivolto a giovani cooperative del territorio
Marco Pasquariello

Assemblea generale di Legacoop questa mattina nell’auditorium della Regione di via Sabbadini: il sistema cooperativo regionale, duramente colpito durante la crisi del coronavirus e il lockdown, cerca di ripartire e presenta nuovi strumenti per aiutare le imprese. In particolare è stata presentata la seconda edizione del bando CoopStartup, rivolto a giovani cooperative del territorio. 

I lavori si sono aperti con l’approvazione del bilancio di Legacoop Fvg e si è quindi proseguito con la relazione (che vi alleghiamo in copia) del presidente di Legacoop FVG Livio Nanino. Nanino in apertura della sua articolata relazione ha innanzitutto voluto ringraziare le cooperatrici ed i cooperatori del Fvg che nel momento più critico della crisi Covid “hanno continuato a garantire, attraverso le loro cooperative, servizi essenziali: nell’assistenza, nella sanità, nella logistica, nella distribuzione alimentare. Donne e uomini in prima linea, spesso senza adeguate protezioni, che hanno lavorato con paura (non poteva essere diversamente guardando i telegiornali che mostravano i camion militari) ma con ancora più grande senso di responsabilità”. Secondo Nanino “La cooperazione ha sempre dimostrato una particolare capacità di resilienza di fronte alle situazioni di crisi. Questa capacità è ampiamente documentata e generalmente riconosciuta, anche nella crisi economico-finanziaria del 2008; non è quindi un caso che spesso la cooperazione venga evocata come soluzione di crisi aziendali”.

Il Covid-19 ha colpito i settori economici in maniera asimmetrica; ha proseguito il presidente doi Legacoop Fvg, è da qui che si deve partire per determinare le priorità e le strategie di gestione della pandemia oggi e della ripresa successivamente. Parlo di “pandemia oggi” poiché sarebbe grave considerare tutto già finito: ciò che succede nel mondo e in Italia lo testimonia”.

Ci sono settori che non ha senso fermare, ha affermato Nanino, perché hanno dimostrato capacità di risposta strutturale ed organizzativa di contrasto alla diffusione del Covid-19. In generale i settori manifatturiero, l’agricoltura e le filiere collegate, la distribuzione, la logistica non si sono mai fermati e non abbiamo riscontri specifici di criticità emerse durante il lockdown in questi settori. Le imprese interessate hanno bisogno di certezze sul piano normativo, hanno bisogno di servizi di primo livello. Per intenderci: quando la Pubblica Amministrazione vanta una elevata percentuale di personale in smart working, deve parimenti valutare se c’è stata la capacità di rispondere alle istanze delle imprese! Diversamente si deve parlare di no working ed il sistema non tiene”.

.Le strategie non si fanno con i bonus a pioggia (spese) che sottraggono risorse altrimenti utilizzabili per investimenti. L’aiuto a chi è in difficoltà è sacrosanto, ma trasmettere l’idea che ogni bisogno avrà il suo bonus è “corruzione di massa”.

La realtà è che da questa situazione usciamo tutti più poveri, bisognerà rimboccarsi le maniche, caricarsi in spalla ognuno il proprio fardello e ricostruire il nostro benessere, magari basandolo su nuove priorità, più solidali che nel passato.

La politica deve mettere in campo leve da consegnare alla comunità nazionale: alle imprese, alle amministrazioni locali, ai cittadini perché le traducano in effetti moltiplicatori.

Questo è il momento delle scelte. Gli investimenti per la modernizzazione del Paese, la riprogettazione dei servizi sociali e assistenziali, possono diventare fonte di nuova impresa e nuova occupazione.

La cooperazione si propone come attore delle politiche attive del Lavoro: dai percorsi di salvataggio delle aziende in crisi con la costituzione in cooperativa dei dipendenti (cosiddetti Workers buyout) alle consolidate esperienze di inclusione lavorativa di persone in situazione di svantaggio anche lavorativo.

Questa crisi può rivelarsi un’opportunità, non è retorica. Ci sono diverse indicazioni che vanno in questa direzione, a partire dal nuovo atteggiamento da parte dell’Europa, che a sua volta ha forse l’ultima occasione per diventare un reale attore nello scacchiere mondiale. Le ingenti risorse finanziarie (tante ma non infinite) che verranno messe a disposizione per la ripresa devono essere indirizzate verso investimenti che consentano al Paese di modernizzarsi, recuperando il gap che aveva con i paesi più avanzati già prima del COVID. Per fare questo è necessaria una comunità di intenti tra tutti gli attori in campo.

Gli ultimi mesi ci hanno insegnato molte cose, hanno messo in luce debolezze e in dubbio alcune scelte che ritenevamo d’eccellenza. Pur in una condizione migliore di altri paesi, è necessario uscire dalla retorica del “miglior sistema sanitario del mondo”.

Bisogna capitalizzare questa esperienza e ridisegnare il sistema di welfare: dalle residenze per anziani ai servizi assistenziali sul territorio, dal modello di governance alla distribuzione più funzionale e definita dei compiti tra autorità centrale e amministrazioni locali. Alcuni rimpalli di responsabilità tra governo centrale e regioni, in piena emergenza, sono stati un teatrino insopportabile ed inaccettabile a fronte dei morti che si moltiplicavano. Il sistema della nostra regione ha risposto tutto sommato bene; ciò non di meno è necessaria una riprogettazione, in particolare per i servizi sul territorio, avendo cura di rispondere alle esigenze urgenti per quei servizi tuttora sospesi, in particolare verso i più deboli, avendo la capacità di accompagnare la loro evoluzione una volta superata la crisi.

..non è pensabile che le migliori soluzioni post pandemiche, si possano trovare proponendosi in ordine sparso, sarebbe un errore imperdonabile e in contro tendenza alla cultura della ricostruzione che abbiamo conosciuto in particolare in Friuli.

La cooperazione è a disposizione per un ragionamento comune, insieme al mondo del lavoro e dell’impresa, per offrire soluzioni concrete da mettere a disposizione del decisore politico, dal quale ci aspettiamo nel breve periodo un’evoluzione dell’azione che superi la fase degli interventi emergenziali, per approdare a una nuova fase di definizione delle linee strategiche regionali. Non è più rimandabile una riflessione condivisa su una nuova programmazione che, dalla pianificazione sociale fino a quella industriale, definisca una cornice post Covid per un rilancio dei nostri territori e delle nostre comunità”.

Nelle prossime settimane e mesi saremo chiamati ad affrontare tutte le difficoltà della crisi, quando inevitabilmente si apriranno molti tavoli di crisi e si dovranno cercare nuovi equilibri e valori di sostenibilità. Da una parte al fianco delle nostre imprese, per supportarle in una fase delicatissima; dall’altra, capaci di interlocuzione propositiva verso l’amministrazione pubblica, in primis quella regionale, nel delineare la strada per recuperare ciò che abbiamo perso.

In questo contesto, ha aggiunto Nanino, il movimento cooperativo regionale ha accolto positivamente le sfide lanciate dal presidente Fedriga nell’incontro tenutosi pochi giorni fa a Trieste: ci siamo impegnati a presentare un quadro organico di proposte e abbiamo assicurato la nostra ampia disponibilità per contribuire a disegnare il FVG del futuro. Ci attendiamo il giusto coinvolgimento progettuale e il sostegno delle leggi regionali riguardanti il nostro settore, a partite dalla “legge 27”.

Le sfide che abbiamo di fronte sono pressoché uniche nella storia. Nella nostra regione abbiamo condizioni migliori di altre per esprimere le forze necessarie a ricostruire condizioni di benessere più equo e stabile. Se sapremo mettere a fattor comune le tante energie della nostra società, andrà tutto bene”.

Come accennato nel corso dei lavori è stato presentato il Bando Coopstartup FVG II edizione:

Coopstartup FVG è un’iniziativa che ha l’obiettivo di accompagnare lo sviluppo di idee imprenditoriali innovative proposte da soggetti che desiderino realizzare una cooperativa.
Il progetto è promosso da Legacoop FVG e Coopfond e sperimenta nuovi processi di promozione cooperativa, tra i giovani e in nuovi mercati, che consentano l’introduzione e la diffusione di innovazioni tecnologiche, organizzative e sociali all’interno del sistema cooperativo.

Coopstartup FVG consiste in un programma di formazione, tutoraggio, accompagnamento e accelerazione di nuova impresa cooperativa. È orientato a favorire l’occupazione anche giovanile e lo sviluppo di idee innovative negli ambiti settoriali che l’Unione Europea considera prioritari per favorire una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Si rivolge, nelle aree di operatività di Legacoop FVG, a gruppi di almeno tre persone che intendano costituire un’impresa cooperativa e a cooperative costituite nel 2019. Per tutti i gruppi e neocooperative iscritti al bando è previsto l’accesso ad un percorso di formazione online sui temi legati alla cooperazione e startup.

Per i 10 gruppi (comprese le neocooperative) che supereranno la prima selezione sulle idee imprenditoriali è previsto l’accesso ad un percorso di formazione finalizzato a trasformare l’idea iniziale in progetto d’impresa. Per i 3 gruppi che supereranno la seconda selezione sui progetti

imprenditoriali si andrà all’accompagnamento alla costituzione in cooperativa da parte delle strutture e/o organizzazioni territoriali di Legacoop e, se aderiranno a Legacoop un contributo a fondo perduto di € 15.000 più una serie di agevolazioni per l’accesso al credito.

 

 

 

Si è svolta questa mattina a Udine nell’Auditorum Comelli (palazzo della Regione FVG) via Sabbadini 31 l’Assemblea della cooperative associate a Legacoop FVG. Presenti una settantina di delegati in rappresentanza delle oltre 180 cooperative operanti in Fvg nei vari settori, dall’agroalimentare, al consumo, dai servizi, alla produzione lavoro per arrivare alla vivace realtà della cooperazione sociale. Mondo cooperativo che genera nel suo complesso un valore di produzione di quasi 1,5 miliardi di euro con oltre 16.000 addetti, nonché oltre 200mila soci. All’incontro era presente l’assessore regionale lavoro, formazione, istruzione e famiglia Alessia Rosolen che non si è limitata a portare il saluto dell’amministrazione regionale ma è entrata nel vivo dei temi posti dando un proprio apprezzabile contributo al dibattito. Presenti anche molti rappresentanti della politica regionale sia di maggioranza che d’opposizione.

Nel corso dei lavori è stato anche presentato il Bando Coopstartup FVG II. A parlarne è stato Simone Gamberini il presidente di Coopfond la società che gestisce il fondo mutualistico per la promozione cooperativa che è co-promotore del bando CoopStartup.

(In calce vi ricordiamo brevemente alcuni punti salienti del bando Coop Startup).

 

I lavori si sono aperti con l’approvazione del bilancio di Legacoop Fvg e si è quindi proseguito con la relazione (che vi alleghiamo in copia) del presidente di Legacoop FVG Livio Nanino. Nanino in apertura della sua articolata relazione ha innanzitutto voluto ringraziare le cooperatrici ed i cooperatori del Fvg che nel momento più critico della crisi Covid “hanno continuato a garantire, attraverso le loro cooperative, servizi essenziali: nell’assistenza, nella sanità, nella logistica, nella distribuzione alimentare. Donne e uomini in prima linea, spesso senza adeguate protezioni, che hanno lavorato con paura (non poteva essere diversamente guardando i telegiornali che mostravano i camion militari) ma con ancora più grande senso di responsabilità”. Secondo Nanino “La cooperazione ha sempre dimostrato una particolare capacità di resilienza di fronte alle situazioni di crisi. Questa capacità è ampiamente documentata e generalmente riconosciuta, anche nella crisi economico-finanziaria del 2008; non è quindi un caso che spesso la cooperazione venga evocata come soluzione di crisi aziendali”.

Il Covid-19 ha colpito i settori economici in maniera asimmetrica; ha proseguito il presidente doi Legacoop Fvg, è da qui che si deve partire per determinare le priorità e le strategie di gestione della pandemia oggi e della ripresa successivamente. Parlo di “pandemia oggi” poiché sarebbe grave considerare tutto già finito: ciò che succede nel mondo e in Italia lo testimonia”.

Ci sono settori che non ha senso fermare, ha affermato Nanino, perché hanno dimostrato capacità di risposta strutturale ed organizzativa di contrasto alla diffusione del Covid-19. In generale i settori manifatturiero, l’agricoltura e le filiere collegate, la distribuzione, la logistica non si sono mai fermati e non abbiamo riscontri specifici di criticità emerse durante il lockdown in questi settori. Le imprese interessate hanno bisogno di certezze sul piano normativo, hanno bisogno di servizi di primo livello. Per intenderci: quando la Pubblica Amministrazione vanta una elevata percentuale di personale in smart working, deve parimenti valutare se c’è stata la capacità di rispondere alle istanze delle imprese! Diversamente si deve parlare di no working ed il sistema non tiene”.

.Le strategie non si fanno con i bonus a pioggia (spese) che sottraggono risorse altrimenti utilizzabili per investimenti. L’aiuto a chi è in difficoltà è sacrosanto, ma trasmettere l’idea che ogni bisogno avrà il suo bonus è “corruzione di massa”.

La realtà è che da questa situazione usciamo tutti più poveri, bisognerà rimboccarsi le maniche, caricarsi in spalla ognuno il proprio fardello e ricostruire il nostro benessere, magari basandolo su nuove priorità, più solidali che nel passato.

La politica deve mettere in campo leve da consegnare alla comunità nazionale: alle imprese, alle amministrazioni locali, ai cittadini perché le traducano in effetti moltiplicatori.

Questo è il momento delle scelte. Gli investimenti per la modernizzazione del Paese, la riprogettazione dei servizi sociali e assistenziali, possono diventare fonte di nuova impresa e nuova occupazione.

 

La cooperazione si propone come attore delle politiche attive del Lavoro: dai percorsi di salvataggio delle aziende in crisi con la costituzione in cooperativa dei dipendenti (cosiddetti Workers buyout) alle consolidate esperienze di inclusione lavorativa di persone in situazione di svantaggio anche lavorativo.

 

Questa crisi può rivelarsi un’opportunità, non è retorica. Ci sono diverse indicazioni che vanno in questa direzione, a partire dal nuovo atteggiamento da parte dell’Europa, che a sua volta ha forse l’ultima occasione per diventare un reale attore nello scacchiere mondiale. Le ingenti risorse finanziarie (tante ma non infinite) che verranno messe a disposizione per la ripresa devono essere indirizzate verso investimenti che consentano al Paese di modernizzarsi, recuperando il gap che aveva con i paesi più avanzati già prima del COVID. Per fare questo è necessaria una comunità di intenti tra tutti gli attori in campo.

 

 

Gli ultimi mesi ci hanno insegnato molte cose, hanno messo in luce debolezze e in dubbio alcune scelte che ritenevamo d’eccellenza. Pur in una condizione migliore di altri paesi, è necessario uscire dalla retorica del “miglior sistema sanitario del mondo”.

Bisogna capitalizzare questa esperienza e ridisegnare il sistema di welfare: dalle residenze per anziani ai servizi assistenziali sul territorio, dal modello di governance alla distribuzione più funzionale e definita dei compiti tra autorità centrale e amministrazioni locali. Alcuni rimpalli di responsabilità tra governo centrale e regioni, in piena emergenza, sono stati un teatrino insopportabile ed inaccettabile a fronte dei morti che si moltiplicavano. Il sistema della nostra regione ha risposto tutto sommato bene; ciò non di meno è necessaria una riprogettazione, in particolare per i servizi sul territorio, avendo cura di rispondere alle esigenze urgenti per quei servizi tuttora sospesi, in particolare verso i più deboli, avendo la capacità di accompagnare la loro evoluzione una volta superata la crisi.

..non è pensabile che le migliori soluzioni post pandemiche, si possano trovare proponendosi in ordine sparso, sarebbe un errore imperdonabile e in contro tendenza alla cultura della ricostruzione che abbiamo conosciuto in particolare in Friuli.

La cooperazione è a disposizione per un ragionamento comune, insieme al mondo del lavoro e dell’impresa, per offrire soluzioni concrete da mettere a disposizione del decisore politico, dal quale ci aspettiamo nel breve periodo un’evoluzione dell’azione che superi la fase degli interventi emergenziali, per approdare a una nuova fase di definizione delle linee strategiche regionali. Non è più rimandabile una riflessione condivisa su una nuova programmazione che, dalla pianificazione sociale fino a quella industriale, definisca una cornice post Covid per un rilancio dei nostri territori e delle nostre comunità”.

 

Nelle prossime settimane e mesi saremo chiamati ad affrontare tutte le difficoltà della crisi, quando inevitabilmente si apriranno molti tavoli di crisi e si dovranno cercare nuovi equilibri e valori di sostenibilità. Da una parte al fianco delle nostre imprese, per supportarle in una fase delicatissima; dall’altra, capaci di interlocuzione propositiva verso l’amministrazione pubblica, in primis quella regionale, nel delineare la strada per recuperare ciò che abbiamo perso.

In questo contesto, ha aggiunto Nanino, il movimento cooperativo regionale ha accolto positivamente le sfide lanciate dal presidente Fedriga nell’incontro tenutosi pochi giorni fa a Trieste: ci siamo impegnati a presentare un quadro organico di proposte e abbiamo assicurato la nostra ampia disponibilità per contribuire a disegnare il FVG del futuro. Ci attendiamo il giusto coinvolgimento progettuale e il sostegno delle leggi regionali riguardanti il nostro settore, a partite dalla “legge 27”.

Le sfide che abbiamo di fronte sono pressoché uniche nella storia. Nella nostra regione abbiamo condizioni migliori di altre per esprimere le forze necessarie a ricostruire condizioni di benessere più equo e stabile. Se sapremo mettere a fattor comune le tante energie della nostra società, andrà tutto bene”.

 

Come accennato nel corso dei lavori è stato presentato il Bando Coopstartup FVG II edizione:

 

Coopstartup FVG è un’iniziativa che ha l’obiettivo di accompagnare lo sviluppo di idee imprenditoriali innovative proposte da soggetti che desiderino realizzare una cooperativa.
Il progetto è promosso da Legacoop FVG e Coopfond e sperimenta nuovi processi di promozione cooperativa, tra i giovani e in nuovi mercati, che consentano
l’introduzione e la diffusione di innovazioni tecnologiche, organizzative e sociali all’interno del sistema cooperativo.

Coopstartup FVG consiste in un programma di formazione, tutoraggio, accompagnamento e accelerazione di nuova impresa cooperativa. È orientato a favorire l’occupazione anche giovanile e lo sviluppo di idee innovative negli ambiti settoriali che l’Unione Europea considera prioritari per favorire una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Si rivolge, nelle aree di operatività di Legacoop FVG, a gruppi di almeno tre persone che intendano costituire un’impresa cooperativa e a cooperative costituite nel 2019. Per tutti i gruppi e neocooperative iscritti al bando è previsto l’accesso ad un percorso di formazione online sui temi legati alla cooperazione e startup.

Per i 10 gruppi (comprese le neocooperative) che supereranno la prima selezione sulle idee imprenditoriali è previsto l’accesso ad un percorso di formazione finalizzato a trasformare l’idea iniziale in progetto d’impresa. Per i 3 gruppi che supereranno la seconda selezione sui progetti

imprenditoriali si andrà all’accompagnamento alla costituzione in cooperativa da parte delle strutture e/o organizzazioni territoriali di Legacoop e, se aderiranno a Legacoop un contributo a fondo perduto di € 15.000 più una serie di agevolazioni per l’accesso al credito.

 

 

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