“Immagino la voce laica di Gianni Bravo che, assieme a quella di Alfredo Battisti, dice ai friulani; ‘Svegliatevi, tirate fuiori le idee, date vigore alla vostra fierezza, recuperate la fede dei padri'”. Sono le parole pronunciate da don Luciano Segatto, che oggi ha celebrato in Duomo a Udine, assieme a monsignor Luciano Nobile e a don Davide Larice, il funerale dell’imprenditore e politico friulano di adozione, scomparso venerdì all’età di 89 anni all’ospedale udinese. Il corteo funebre è partito dalla Casa funeraria Mansutti e ha raggiunto la cattedrale cittadina poco dopo le 12. Tante le personalità del mondo della politica e dell’economia presenti per dargli l’estremo saluto.
“Gianni Bravo ha lasciato il segno sulla realtà friulana – ha detto durante l’omelia don Luciano -. E’ arrivato qui giovanissimo da Rho, nel milanese. Ha lasciato la scuola dopo due anni di Malignani, per impegnarsi nel lavoro e nella gavetta politica. Gli avversari estimatori dicevano che era un gran venditore. Non di fumo, ma di arrosto e di sostanza. E’ giunto – ha continuato il sacerdote – all’apice senza raccomandazioni, ma dopo un lungo percorso di preparazione e di tirocinio”.”Da segretario regionale del Psi e presidente della Camera di commercio di Udine – ha proseguito don Segatto – si è manifestato come uomo di dialogo, capace di motivare i collaboratori e di interagire anche con gli ultimi nella scala gerarchica. Aveva capito che si fa squadra così. Ha saputo valorizzare i suoi tanti talenti. Gianni Bravo – ha concluso – è stato un visionario, più di certi friulani. E lui era friulano a 360 gradi”.