I 20mila metri quadrati della piazza d’armi della città fortezza danno piene garanzie affinché il distanziamento sociale e le linee guida anti covid vengano pienamente rispettate. E’ partendo da questo presupposto che il Comune di Palmanova e la Zenit Srl, organizzatrice degli eventi in piazza Grande, hanno ottenuto le prime deroghe del 2020 in Friuli Venezia Giulia che consentiranno alla città stellata di raddoppiare la capienza del pubblico durante i prossimi due imminenti eventi, ovvero i concerti che Max Pezzali terrà domenica 11 e lunedì 12 luglio, con tanto di maxi schermo durante la finalissima di Euro 2020 tra Italia e Inghilterra.
“La Zenit Srl e poi il Comune avevano chiesto una deroga per poter superare il limite dei mille spettatori anche in virtù della situazione epidemiologica, notevolmente migliorata, e di una attenzione alla convenienza economica per gli organizzatori – premette il sindaco Francesco Martines -. Finalmente, oggi, si è giunti ad una logica e quanto mai opportuna decisione positiva con l’ingresso consentito a 2100 persone a serata”.
Dopo il parere favorevole espresso dall’AsuFc, la Direzione Centrale della Salute aveva preso atto del ‘via-libera’ comunicandolo ai soggetti interessati. La richiesta per la deroga, è stata poi affrontata dal Comitato per la Sicurezza, riunitasi giovedì scorso nella Prefettura di Udine. A seguito del vertice, la Questura di Udine ha quindi emesso due ordinanze che autorizzano il raddoppio della capienza per le prossime due serate.
“La coesistenza di un concerto con la novità della finale degli europei in un contesto chiuso – dove sono tracciate tutte le persone presenti e munite di biglietto nominativo – è elemento di sicurezza per gli organizzatori”, precisa il primo cittadino, ovviamente molto soddisfatto per la decisione assunta.
Per i prossimi concerti in Piazza Grande sarà comunque necessario ricevere, di volta in volta, una nuova ordinanza da parte della Questura di Udine. La strada verso il raddoppio della capienza, però, è oramai segnata, Covid permettendo. La stessa decisione, lo ricordiamo, era già stata presa per altre piazze d’Italia, ad esempio in Veneto, nel Lazio o in Sicilia.