55
Nel pomeriggio odierno, a Portogruaro, su Ordine di Esecuzione disposto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pordenone , i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Venezia e della Compagnia di Portogruaro hanno eseguito il provvedimento di custodia cautelare in carcere emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Pordenone, Dr. Rodolfo Piccin, nei confronti di M. R., 21enne di origini marocchine, poiché ritenuto responsabile, in concorso con altra persona, di aver cagionato la morte di Boraso Marcella lo scorso 22 luglio.
Le immediate e articolate indagini, svolte sotto l’incisiva direzione del PM della Procura della Repubblica di Pordenone, dottor Carmelo Barbaro, a seguito di un iniziale intervento per un incendio in abitazione e il successivo ritrovamento del cadavere della donna, avevano fatto immediatamente emergere la responsabilità in capo a Wail Boulaied nei cui confronti veniva, dopo poche ore dal fatto, disposto il Fermo per Omicidio e Incendio.
Tuttavia gli elementi raccolti avevano cristallizzato la presenza durante gli eventi un secondo soggetto, risultato poi essere il Rabih, nei cui confronti venivano concentrati gli sforzi investigativi al fine di individuare le eventuali responsabilità dello stesso in merito ai fatti accaduti.
Le ulteriori indagini hanno permesso di acclarare che i due soggetti, i quali avevano trascorso la serata con la Boraso presso l’abitazione di lei, ad un certo punto, sotto l’effetto di alcolici e di psicofarmaci, avevano ucciso la donna poiché la stessa aveva scoperto che uno dei due aveva tentato di rubare all’interno della camera dal letto.
Fondamentale, ai fini dell’emissione della misura cautelare è risultato:
– il recupero, il 22.09 u.s., di in un sacchetto, contenente il martello e i guanti in lattice indossati dai correi nel tentativo di ripulire la scena del crimine, che era stato gettato all’interno di un canale prospicente l’abitazione della vittima;
– il ritrovamento, il 16 ottobre scorso, presso l’abitazione del Rabih, della collana rapinata alla vittima;
– il prezioso contributo del RIS di Parma negli accertamenti tecnici disposti dal PM in merito alla ricostruzione della dinamica;
– le ammissioni Boulaied a seguito della contestazione delle numerose evidenze investigative emerse a suo carico nel corso degli accertamenti.
L’arrestato, su disposizione della Procura di Pordenone, è stato accompagnato presso la Casa Circondariale di Pordenone.