Svolta nel caso dell’assassinio del giovane ricercatore friulano Giulio Regeni. Lo rivela, in un’inchiesta a firma di Giovanni Bianconi, il quotidiano Il Corriere.
Uno dei funzionari della National security egiziana sospettati del sequestro di Regeni ha raccontato di aver partecipato al prelevamento del giovane ricercatore rapito al Cairo il 25 gennaio 2016 e trovato cadavere una settimana più tardi: «Credevamo che fosse una spia inglese, lo abbiamo preso, io sono andato e dopo averlo caricato in macchina abbiamo dovuto picchiarlo. Io l’ho colpito al volto».
A rivelare l’episodio sarebbe stata una persona che ha assistito alla conversazione tra il funzionario del Cairo e il suo interlocutore.
“Ora questa persona – si legge nell’inchiesta a firma di Giovanni Bianconi – ha deciso di raccontare tutto ai legali e consulenti della famiglia Regeni, coordinati dall’avvocato Alessandra Ballerini che assiste i genitori di Giulio, i quali hanno messo queste dichiarazioni a disposizione dei magistrati romani”.