Omicidio Santoro, il mandante resta in Francia

Il delitto il 6 giugno 1978 a Udine. Bergamin è fra i dieci ex terroristi per i quali la Cassazione Francese ha confermato il rifiuto all'estradizione
Alfonso Di Leva
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C’è anche Luigi Bergamin, condannato come ideatore dell’omicidio del maresciallo Antonio Santoro, capo degli agenti di polizia penitenziaria del carcere di Udine, fra i dieci ex terroristi per i quali la Cassazione francese ha confermato oggi il rifiuto della Francia all’estradizione.

Bergamin, ex militante dei Pac, i Proletari Armati per il Comunismo, oggi ha 73 anni, e suo carico c’è una condanna a 16 anni e 11 mesi di reclusione.

Il maresciallo Santoro era originario di Avigliano, in provincia di Potenza, e aveva 52 anni quando fu assassinato nel capoluogo friulano, il 6 giugno 1978. L’omicidio fu commesso dall’ex terrorista Cesare Battisti ed è uno dei quattro delitti confessati dallo stesso Battisti al suo rientro in Italia, nel gennaio 2019.

Bergamin, come gli altri nove ex terroristi, dopo gli “anni di piombo” si era rifugiato in Francia dove si era costituito. Il 30 aprile 2021 il Tribunale di Sorveglianza di Milano ha dichiarato la “delinquenza abituale” di Bergamin facendo così interrompere la prescrizione.

Il rifiuto dell’estradizione da parte della Cassazione francese era atteso.

“Cosa dovevano fare? – ha commentato l’avvocato Giovanni Ceola, difensore di Bergamin – Portare in Italia una persona di 75 anni per rieducarla? Una persona che da 50 anni vive in Francia e che conduce una vita del tutto diversa”. 

“Ora non succede niente – ha spiegato Ceola – Quello di Bergamin era stato un concorso morale, non ha mai commesso nessuna azione concreta e la sua condanna è stata il frutto di un periodo emergenziale in cui si condannava a pene pesantissime”.

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