L’osservatorio antimafia conferma: in Fvg non ci sono infiltrazioni 

La relazione annuale invita a mantenere alta l'attenzione soprattutto nel mondo dell’edilizia
Andrea Pierini
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In Friuli Venezia Giulia non c’è la mafia. Lo conferma la relazione annuale dell’osservatorio regionale antimafia che, sulla base delle relazioni annuali della Corte d’Appello, evidenzia come gli atti «non descrivono l’ipotesi del rischio di una presenza strutturata ed organizzata delle criminalità di stampo mafioso sul territorio regionale». L’osservatorio, realtà del Consiglio regionale, sottolinea però che l’attenzione deve restare alta con un continuo monitoraggio dei diversi ambiti economici e sociali dove le criminalità organizzate possono insediarsi.

Nella relazione viene inoltre evidenziata la necessità di rafforzare l’ufficio in quanto c’è la necessità di non sottovalutare eventuali criticità che potrebbero emergere da segnalazioni e da un percepito. Vengono invece segnalate importanti collaborazione con l’Ance regionale e le organizzazioni sindacali del mondo dell’edilizia dove verrà posto un focus in quanto potrebbero emergere criticità di aziende che inquinano il mercato attraverso il riciclaggio. Esiste poi il nodo del caporalato servendosi di manodopera in nero vista la carenza di maestranze sul territorio. «L’idea che si vorrebbe lanciare – scrive Enrico Sbriglia, presidente del Ora – è quella di prevedere una regia regionale in materia di monitoraggio dei controlli, consentendo soprattutto ai pubblici ufficiali con specifiche competenze di interrogare la piattaforma sulla consistenza e distribuzione dei cantieri avviati, sia in ambito pubblico che privato».

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