Anche Udine si adegua a quanto sta già accadendo sul territorio nazionale per contrastare il fenomeno degli acquisti on line. E’ il caso del negoziante che per più di una prova di scarpe chiede una tassa di cinque euro in caso di mancato acquisto. E’ accaduto nell’udinese sotto gli occhi del segretario della Uil Tucs Andrea Sappa.
Come sottolinea Sappa, i negozi stanno diventando sempre più meta di chi intende valutare un articolo prima di ordinarlo su internet. E questo – continua il segretario della Uil TUCS-è solo uno dei motivi che hanno portato alla crisi del commercio soprattutto nei centri storici.
L’appello
A tal proposito il sindacato lancia un appello: “E’ urgente rivisitare il piano commerciale non solo per quanto riguarda le aperture festive , ma soprattutto per il rilascio di permessi di nuove aperture. La liberalizzazione ha creato scompensi pesanti anche per il personale. Un dipendente licenziato da una piccola attività messa in ginocchio, generalmente trova occupazione solo in un centro commerciale ripartendo da zero per quanto riguarda il riconoscimento della carriera e nella maggior parte dei casi passa da un lavoro a tempo indeterminato a un contratto a termine. Tra l’altro le microimprese non sono più nelle condizioni di utilizzare gli ammortizzatori sociali che sono stati soppressi”. Le liberalizzazioni che avrebbero dovuto portare sviluppo conclude Sappa non hanno fatto altro che peggiorare la situazione.