Parametri Covid, domani la resa dei conti

Potrebbe svolgersi venerdì prossimo l’incontro richiesto dalle Regioni al ministri Speranza e Boccia per fare il punto sui criteri individuati per definire la collocazione dei territori n...
Alessandra Salvatori
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Si svolgerà giovedì alle 16, in videoconferenza, l’incontro richiesto dalle Regioni al ministri Speranza e Boccia per fare il punto sui criteri individuati per definire la collocazione dei territori nelle varie fasce di rischio Covid. Parteciperà anche il presidente dell’Istituto superiore di Sanità Silvio Brusaferro.

I presidenti sono in pressing sul Governo. A suonare la carica è stato per il primo il Governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, che ha giudicato incomprensibile il fatto che la nostra regione sia passata in zona arancione. Ieri la conferenza delle Regioni ha concordato sulla necessità di rivedere le regole del gioco e di un incontro urgente con il Governo. Nella lettera spedita all’esecutivo nazionale c’è la richiesta di ridurre da 21 a 5 i parametri sulla base dei quali si decidono le zone rosse e arancioni, ma anche un invito a raccomandare prioritariamente l’uso del test rapido antigenico. Già ieri sera il ministro della Salute Speranza, dopo la premessa che il dialogo con le Regioni è sempre aperto, ha però respinto al mittente la richiesta di ridurre il numero di parametri. «La decisione su quali provvedimenti applicare deve essere politica. Non va lasciata la parola finale ad un algoritmo. Governo e Regioni si devono confrontare e decidere di comune accordo».

Queste le dichiarazioni rilasciate dal presidente Fedriga al Corriere della Sera. «Chiediamo una semplificazione — spiega il governatore nell’intervista pubblicata oggi – anche per permetterci di monitorare autonomamente i dati. Vorremmo pochi parametri realmente indicativi». Fedriga ribadisce di ritenere sbagliato che per uno ‘zero virgola’ in più si adottino misure che incidono sulla vita delle persone».

Il presidente del Friuli Venezia Giulia, rispondendo alle domande del giornalista del Corsera, spiega di non condividere affatto la divisione in zone colorate e di essere per provvedimenti più specifici. “Chiediamo una semplificazione, anche per permetterci di monitorare autonomamente i dati. Vorremmo pochi parametri realmente indicativi”, spiega. Gli indicatori “dovevano servire a fornire indicazioni sull’andamento del virus, non per farne discendere dei provvedimenti automatici”. Per quanto riguarda le parole del presidente della Repubblica che invita a mettere fine alle polemiche, Fedriga commenta: “È un appello da accogliere e seguire. È nello spirito con cui si sono mosse le Regioni”.

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