I Carabinieri della Stazione di Sacile hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Pordenone 21 persone, 8 delle quali a vario titolo ritenute responsabili della cosiddetta “truffa del postamat“.
Le vittime
La vittime, residenti a Sacile, Caneva e Brugnera, dopo aver messo beni in vendita sulle varie piattaforme on-line, sono state contattate telefonicamente da fantomatici compratori che, in maniera assolutamente gentile, e convicente, si fingevano interessati ai beni posti in vendita. All’atto di stabilire le modalità di pagamento hanno convinto i venditori dell’esistenza di sistema di accreditamento del denaro in linea diretta presso sportelli postamat, mediante semplice inserimento della tessera postamat seguendo in tempo reale le indicazioni telefonicamente fornite dagli astuti truffatori.
Come fanno?
Rassicurano il venditore che il denaro sarà trasferito sul suo postamat ma invece si verifica il movimento contabile inverso: il denaro invece va a rimpinguare le carte postepay evolution dei truffatori, in alcuni casi anche per importi notevolmente superiori a quelli pattuiti per la vendita del prodotto. Gli astuti truffatori puntualmente si rendono poi irreperibili.
Il reato
L’indagine, con prolungati accertamenti svolti acquisendo ingenti dati, riscontri dalle compagnie telefoniche, verifiche su piattaforme online e sul sito delle Poste Italiane, ha permesso di identificare e raccogliere inconfutabili elementi di reità nei confronti di 21 truffatori, già denunciati in precedenza per lo stesso reato: si tratta di truffa aggravata (art. 640 comma 2 e 2 bis e art. 61/5 codice penale) poichè proffittano di circostanze di tempo e luogo che limitano e ostacolano la privata difesa (la distanza e l’assenza di rapporto diretto tra acquirente e venditore).
Quando è successo
I fatti si sono verificati nel periodo novembre 2019 – maggio 2020.
Sono stati denunciati:
(1) una 24enne di Rocca Priora (Rm) che truffava 800 euro in danno di 70enne di Caneva, che aveva concordato la vendita di una stufa a legna;
(2) una 20enne di Ciampino (Rm) che truffava 2.480 euro (in cinque trance) in danno di una 52enne di Sacile, che aveva concordato la vendita di suppellettili d’arredo al prezzo pattuito di 2.700 euro;
(3) una 19enne di Poncarale (Bs) che truffava 553 euro in danno di 29enne di Sacile, con cui aveva concordato l’acquisto di quattro pneumatici al prezzo di 230 euro;
(4) un 35enne di Corbetta (Mi) che truffava 1.988 euro in danno di una 27enne di Sacile (pn) a seguito della concordata vendita di una lampada e in omaggio ricarica telefonica da 80 euro;
(5) una rumena di 46anni residente a Lugo (Ra) che truffava 1.400 euro in danno di 64enne da Brugnera, a seguito di una concordata vendita autovettura Ford Focus al prezzo pattuito di 800 euro;
(6 e 7) una 35enne di Alzano Lombardo (Bg) che col compagno 30enne di Camposampiero (Pd), in concorso, truffava una 29enne di Brugnera per l’importo di 500 euro seguito concordata vendita di forno elettrico e impastatrice al prezzo pattuito di 2.000 euro;
(8) un 46enne di Roma che truffava 696 euro (in tre trance) in danno di una 50enne di sacile con cui aveva pattuito l’acquisto di una asciugatrice electrolux del valore di 230 euro.
Nell’ambito della medesima attivita’ investigativa sono state scoperte altre 9 truffe con altre 10 persone denunciate. in questi casi i malviventi, gravati da specifiche segnalazioni di polizia, avevano messo in vendita su vetrine annunci on line vari prodotti ma, incassata la somma richiesta, non provvedevano alla consegna dei beni rendendosi irreperibili.
Sono stati denunciati:
(9) una 30enne marocchina residente a Bollate che truffava 650 euro in danno di 21enne di Caneva concordando la vendita di un telefono cellulare;
(10) un 65enne di Torino che truffava 705 euro in danno di un 49enne di Sacile a seguito della concordata vendita di 250 sacchi di pellet in faggio;
(11) un 41enne di Grazzanise che truffava 140 euro in danno di un 49enne di Brugnera con cui aveva concordato la vendita di 78 sacchi di pellet in abete bianco;
(12 e 13) un 45enne di Terzigno (Na) e un 59enne di Milano i quali, in concorso, truffavano 440 euro in danno di un 42enne da Brugnera, seguito concordata vendita di 2 bancali di pacchi di pellet;
(14) un 54enne da Muggia (Ts) truffava 210 in danno di un 26enne sacilese a seguito per concordata vendita 90 sacchi di pellet in abete;
(15) un 37enne di Frattaminore (Na) che truffava 696 in danno di 23enne da Brugnera, seguito concordata vendita di prodotto assicurativo;
(16) un 43enne di Torre del Greco (Na) che truffava 250 euro in danno di 51enne di Sacile, seguito concordata vendita telefono cellulare;
(17) un 19enne albanese che truffava 230 in danno di una 30enne di Sacile, seguito concordata cessione credenziali necessarie per acquisizione “fan-page”;
(18) una 23enne di Villa San Giovanni (Rc) che truffava 500 euro in danno di 23enne di Brugnera, seguito concordata vendita prodotto assicurativo.
Sono stati infine denunciati sempre per truffa aggravata:
(19 e 20) un 42enne in concorso con un 52enne domiciliati a Genova presso un centro di accoglieza che truffavano 180 euro all’87enne parroco emerito di Brugnera cui spillavano un’offerta in favore di falsi bisognosi;
(21) infine una 21enne di Villa San Giovanni (Rc) spacciandosi per avvocato di un istituto di credito truffava 500 euro in danno di 37enne da Caneva al quale faceva credere di provvedere all’estinzione della somma originata da una situazione debitoria in atto.
Molti cittadini trovano comodo effettuare operazioni di compravendita nei siti on line apparentemente convenienti che spesso, però, riservano spiacevoli sorprese. Evidentemente le vittime sono ancora inconsapevoli delle conseguenze dei propri comportamenti quando, ad esempio, contrattano con leggerezza con abili imbroglioni subendo danni economici anche ingenti. Chi intende vendere o acquistare oggetti on-line, eviti di concordare sistemi di pagamento sconosciuti o dei quali non è chiaro il sistema di incasso del denaro. Si rammenta che le carte bancomat e postamat sono per definizione carte di debito. Più sicuri risultano i pagamenti in contrassegno o utilizzando sistemi tipo paypall o carte di credito che in caso di problemi garantiscono il risarcimento.