Il parroco ha una figlia ma non vuol fare il padre: assolto dal giudice

La donna con cui aveva avuto una relazione gli ha fatto causa. Il Tribunale di Verona ha assolto il prete, che oggi opera in Friuli
Daniele Micheluz
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La sua bambina ha quattro anni, lui non sta più con la madre ma le passa gli alimenti. Sembrerebbe una storia come tante, peccato, è il caso di dirlo, che il padre in questione sia un prete. Nel 2015 l’uomo, oggi 45enne, ebbe una relazione con una donna dalla quale due anni dopo nacque una bambina. Lui prima le assicurò di voler fare il genitore a tempo pieno, ma un mese dopo il parto scelse la Chiesa, confessando tutto alla Diocesi e venendo nuovamente autorizzato a continuare il suo ministero. Dal Veneto è stato poi trasferito in Friuli, dove oggi è parroco.

La donna, che per la piccola vorrebbe un papà presente, l’ha denunciato ai carabinieri aprendo, presso il Tribunale di Verona, un procedimento civile tuttora in corso e uno penale per violazione degli obblighi di assistenza familiare. Ma per questa imputazione il sacerdote, che non aveva riconosciuto la bambina pur ammettendo di esserne il padre biologico (fatto confermato dal Dna), è stato assolto dalla magistratura, che ha archiviato il caso: in sostanza, secondo il giudice, essendo un prete riconosciuto dalla Chiesa non ha alcun obbligo di fare il papà, pur dovendo contribuire economicamente – anche in maniera maggiore rispetto a quella attuale, se servisse – alla crescita della figlioletta.

Il parroco, insomma, ha preferito occuparsi di molte anime friulane piuttosto che stare accanto, con continuità, alla figlia. Ma di questo, almeno dal punto di vista penale, non si può fargli una colpa. 

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