La Guardia di Finanza di Trieste ha scoperto un ingegnoso sistema che permetteva a cittadini stranieri di ottenere la patente di guida senza dover studiare e a colpo sicuro. Sette le persone, tutte extracomunitarie, responsabili delle condotte illecite e denunciate a piede libero per l’ipotesi di reato prevista e punita dagli artt. 48 e 479 C.P. (errore determinato dall’altrui inganno e falsità ideologica in atti pubblici) nonché al sequestro di sei patenti di guida indebitamente ottenute.
Le attività investigative, in particolare, sono partite dalla segnalazione di alcuni addetti della Motorizzazione Civile che denunciavano una serie di anomalie e l’eccessiva facilità con la quale venivano sostenuti positivamente gli esami teorici di guida da parte di alcuni cittadini extracomunitari.
E’ stato richiesto l’intervento degli investigatori della Guardia di Finanza di Trieste che, fingendosi esaminandi, hanno tenuto per qualche tempo sotto stretta osservazione i candidati sospettati di avvalersi di mezzi o tecniche non consentite. E’ così emerso che uno dei candidati, che aveva appena concluso l’esame superandolo senza errori, in realtà aveva occultato sotto le cuffiette – la cui utilizzazione è consentita esclusivamente per i cittadini stranieri, per garantire la traduzione delle domande di esame – un auricolare collegato a cellulare nascosto all’altezza della scapola e fissato al corpo con il nastro adesivo.
Il dispositivo telefonico è stato immediatamente sottoposto a sequestro dai militari della Guardia di Finanza, mentre le successive indagini, sviluppate sotto la direzione del Sostituto Procuratore della Repubblica Pietro Montrone, hanno consentito di individuare un vero e proprio network di altri soggetti, tutti extracomunitari che, attraverso il telefono rinvenuto, assicuravano la comunicazione delle risposte esatte all’esaminando.