La situazione del pronto soccorso di Palmanova è diventata disastrosa e insostenibile. A denunciarlo è Francesco Martines, vicesindaco della città stellata, che ieri sera, chiamato da alcuni cittadini, si è recato all’ospedale cittadino.
Per Martines la situazione va affrontata con urgenza. “E’ la dimostrazione – dice – di un fallimento della sanità pubblica a favore di una sanità privata che non aspetta altro – conclude – che fare i suoi profitti sulle inefficienze del pubblico”.
“Erano 40 le persone presenti nel Pronto Soccorso di Palmanova, contro le 52 della ben più attrezzata struttura di Udine -aggiunge – . Una ventina erano sedute in tre corridoi, in quanto non esiste una sala d’aspetto. Altri venti erano sulle barelle. Gran parte persone anziane e deboli. Con il Reparto di Medicina che non accoglie più pazienti, medici e infermieri sono costretti a trattanerli in quelle condizioni anche per 2 o 3 giorni. Gli stessi sanitari, esasperati, mi chiedono di rendere giustizia alla loro fatica e alla loro frustrazione”.
“Da amministratore, da cittadino, conoscendo le difficoltà che sta vivendo questo ospedale mi sento in dovere nuovamente di intervenire – si sfoga Martines -. Vedere di persona situazioni che da tempo venivano denunciate e mai risolte, è veramente drammatico. Servono mezzi, personale, investimenti. Così la sanità pubblica è al collasso. Se l’intento della Regione è quello di creare sfiducia verso la sanità pubblica per favorire quella privata, ci sta riuscendo”.
Non si è fatta attendere la risposta dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale. Il direttore generale Denis Caporale ha ribattuto che il pronto soccorso sconta le stesse criticità di personale e di spazi incontrate a livello regionale e nazionale. “Le Aziende stanno rivedendo i modelli di presa in carico dei percorsi di emergenza e urgenza – afferma Caporale in una nota – e ieri pomeriggio il lavoro del pronto soccorso di Palmanova è stato rallentato da un trattamento sanitario obbligatorio particolarmente critico, che ha impegnato gli operatori sanitari in turno”.”Dal punto di vista dell’Azienda – conclude la nota – è fondamentale il ruolo degli Enti Locali nell’individuare i bisogni della popolazione, meno nel sollevare questioni strumentali senza un confronto”.