Una pedalata in tandem per sfatare i tabù sulla disabilità

Il progetto riabilitativo che mette assieme sport, legalità, inserimento e terapia per persone con disabilità o dipendenze è arrivato a Udine
Redazione

Una pedalata fatta in tandem da Trapani a Trieste per sfatare i tabù sulla disabilità perché é il gruppo ad essere il motore che supera la differenza e lo stigma. È “Pedala e Vai”, un progetto che promuove autonomia e socialità ed inclusione attraverso una attività psicomotoria, creato dall’associazione ciclistica dilettantistica Cycling Pangea di Mirano, con il supporto di Coop. Sei le cooperative impegnate a sostenere questo viaggio, tra cui Coop Alleanza 3.0 –, di Libera, della Azienda Sanitaria Beccaria di Vicenza (AULSS 8) e della Società Italiana di Montagna Terapia.

Dopo Azzano Decimo e San Vito al Tagliamento la “carovana solidale” è approdata oggi, 29 aprile, al Parco di Sant’Osvaldo di Udine, accolta dalla presidente di Legacoop Fvg. Michela Vogrig, insieme alle cooperative sociali Itaca, Duemilauno, Partecipazione e il Cosm, da anni sono impegnate nella valorizzazione dell’area, sede dell’ex Ospedale Psichiatrico.

«Accogliere questi atleti fantastici – ha commentato Michela Vogrig – è stata un’emozione forte e ancor di più poter contribuire a questo progetto. Un’iniziativa che ci ricorda che sono le persone, e non le diagnosi, ad essere importanti e che insieme si possono superare sfide che da soli sembrano impossibili. La loro sfida é anche la nostra: un tandem, quindi, per cooperare insieme per la legalità e l’inclusione».

L’idea innovativa che sta alla base del progetto è quella di portare la terapia riabilitativa al di fuori del contesto sanitario abituale e di inserirla direttamente nella società. A questo si somma la dinamica della pedalata in tandem, che impone al team una perfetta sintonia e quindi la necessità di adattamento all’altro a prescindere dalle differenti abilità o difficoltà. E infine si aggiunge un percorso lungo tutto lo stivale italiano che dà spazio e visibilità ad altre realtà impegnate nel recupero, nella riabilitazione e nella messa a disposizione della collettività non solo di beni, ma anche di persone. Partner del progetto, Libera, che ha accolto i ciclisti in alcune delle sue cooperative e associazioni che si occupano del recupero dei beni confiscati alla criminalità.

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