Penne nere del Fvg per una settimana all’ospedale da campo di Bergamo

Nella struttura vengono curati al momento una sessantina di malati di Coronavirus
Daniele Paroni
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All’ospedale Covid allestito dagli alpini a Bergamo nell’area della fiera, c’è anche la spinta delle penne nere del Friuli Venezia Giulia. 32 gli uomini delle sezioni di Udine, Trieste, Cividale, Pordenone che si occupano del servizio antincendio, la logistica, il servizio di porta carraia, del servizio di segreteria e di supporto alla centrale operativa.

Il gruppo di corregionali è approdato in terra bergamasca sabato scorso e il turno, come ci fa sapere Pierluigi Parpinel della sezione cividalese terminerà fra quattro giorni.Gruppo che è alloggiato al campo vicino alla sezione di Bergamo. “Noi ci preoccupiamo di fornire i un centinaio di pasti giornalieri a infermieri e medici quando non sono di turno alla centrale operativa e fra i malati di covid assistiti dai volontari di Emergency e da una parte di sanitari dell’esercito russo – racconta Parpinel – al momento le persone ricoverate sono cinquanta e 11 in terapia intensiva”.-Le prime previsioni erano che l’ospedale da campo chiudesse a fine luglio, ma l’opera di alleggerimento delle strutture ospedaliere, in pratica di trasferire tutti i pazienti Covid nell’ospedale da campo, possa proseguire per tutta l’estate. Gli alpini della nostra regione dormono intenda e fanno turni di sei ore con pause di 12, a differenza del servizio antincendio nei quali i turni durano otto ore. Nei momenti di libertà via alla pulizia del campo. Le nostre penne nere hanno dato il cambio ai piemontesi, gli abruzzesi arriveranno sabato. Volontari ai quali viene fornitor il supporto psicologico fornito dai reparti sanitari dell’ana che assistono sanitari e gli stessi pazienti.“Non entriamo nella zona rossa – rassicura Parpinel – abbiamo tutte le protezioni, la sanificazione è continua su strumenti e vestiti con ultravioletti, le tende vengono bonificate con l’ozono. Qua si respira un’atmosfera pesante – testimonia Parpinel – c’è poca gente e poco traffico, la nostra presenza dà speranza e coraggio“.

I nostri alpini si preoccupano anche di trasportare medicinali e attrezzature fra ospedali e la stessa struttura da campo, ma particolare supporto viene dato al nosocomio bergamasco Papa Giovanni. Il responsabile della spedizione nella devastata terra bergamasca piegata dal Coronavirus è Mauro Tollon di Palazzolo dello Stella appartenente alla sezione di Udine.

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