Per un raffreddore o un po’ di mal di testa non sarà più necessario il tampone

Presentato il nuovo protocollo Fvg. In arrivo ulteriori test rapidi per migliorare l'attività di tracciamento
Andrea Pierini
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Il rispetto delle linee di indirizzo redatte dalla Direzione centrale salute per la gestione dei contatti di casi confermati di Covid-19 all’interno delle scuole e dei servizi per l’infanzia; l’osservanza della circolare del Ministero della Salute per il rientro a scuola di alunni e operatori a seguito di assenza per malattia; la messa a disposizione, da parte delle Aziende sanitarie, di test antigenici rapidi su tampone naso-faringeo da utilizzare in ambito scolastico; la definizione delle procedure per i medici in merito alla comunicazione di positività a pazienti, famiglie e Dipartimenti di prevenzione. Questi i contenuti dell’ordinanza contingibile e urgente 34/Pc, emanata nel pomeriggio dal governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga.

 In conferenza stampa, quetsa mattina, il governatore Massimiliano Fedriga, il vicepresidente Riccardo Riccardi e l’assessore Alessia Rosolen hanno illustrato le linee guida, messe a punto con Ufficio scolastico, medici e pediatri, che chiariscono in quali casi sarà necessario il tampone per tornare in classe.

In apertura, Riccardi è partito dai dati dell’epidemia in Fvg. Ricordando i numeri, il vicegovernatore ha evidenziato le percentuali di contagio tra gli studenti, più alte nella fascia 11-18 anni, dove i ragazzi hanno maggiore vita sociale. Il Coronavirus è sotto controllo grazie alla disponibilità di terapie intensive (evidenziata anche dall’indagine del Sole 24 Ore) e l’arrivo, grazie al lavoro avviato da Fvg e Veneto, di 12.500 test rapidi che nei prossimi giorni dovrebbero aumentare a 40mila, messi a disposizione proprio delle scuole.

“Uno degli obiettivi è quello di garantire maggiore prossimità, quindi la possibilità di fare il test più vicino a casa”, ha detto Riccardi. “Sulla polemica corrente, quella in merito alle assunzioni, specifico che il problema non è la disponibilità alle assunzioni, ma la difficoltà a trovare le competenze, che non ci sono. Citando il caso dell’AsuFc, ad esempio, su cento persone in lista abbiamo registrato una disponibilità di dieci”.

Parola, quindi, all’assessore Rosolen, che ha ringraziato la Direzione regionale della Sanità “perché ha risposto immediatamente all’appello del mondo della scuola, attivandosi fin dai primi casi a inizio settembre”. L’assessore all’istruzione ha poi ricordato le difficoltà in merito al personale, non solo docente, sul quale c’è stato il massimo impegno per cercare di colmare le lacune. Come evidenziato dai dati presentati ieri, “Non ci si infetta a scuola, quindi questo significa che l’organizzazione messa a punto sta funzionando. Servono, però, ragionamenti più ampi, che coinvolgono anche quanto accade fuori dalle aule o sui mezzi pubblici”.

“Una chiusura della scuola? Sarebbe una sconfitta inaccettabile”, ha detto Rosolen. “Faccio un appello all’Ufficio scolastico regionale per un’attenta valutazione dell’applicazione del protocollo, che sarà in costante aggiornamento, e a tutti i soggetti coinvolti per una piena assunzione delle proprie responsabilità”.

Il governatore Fedriga ha ricordato l’importanza del protocollo, specie per le famiglie. “L’idea è quella di chiarire quali sintomi devono indurre a un sospetto caso Covid e quali, invece, noDa soli, un raffreddore lieve, un mal di testa o tosse non acuta non lo sono, mentre bisogna indagare in presenza di febbre, sintomi respiratori acuti o vomito prolungato”.

“Un altro tema delicato è quello del trasporto pubblico. Siamo molto preoccupati”, ribadisce Fedriga, ricordando che oggi, assieme all’assessore Pizzimenti, è in programma un vertice sul nodo mezzi pubblici con la Conferenza delle Regioni. “A Trieste, dove i mezzi hanno installato il conta-persone, non è mai stato sforato l’80% di occupazione, ma momenti di assembramento rischiano di esserci. Servono più mezzi o non ci sono alternative. Noi siamo disponibili anche a coinvolgere gli Ncc”.

“L’obiettivo è non chiudere la scuola. Noi abbiamo avanzato l’ipotesi della didattica a distanza alternata per gli studenti della quarta e quinta superiore. È una delle possibilità per evitare la chiusura e non sovraccaricare i trasporti. Non siamo stati ascoltati”.

“Al Governo chiediamo di ascoltare le nostre obiezioni e segnalazioni, senza posizioni oltranziste. Tutti ci dobbiamo mettere in discussione e le soluzioni vanno studiate mese per mese, perché la situazione cambia costantemente, come dimostra, in Fvg, l’aumento delle terapie intensive. I numeri sono ancora limitati e gestibili grazie ai posti a disposizione, ma vanno guardati in prospettiva. Serve grande senso di responsabilità, di tutti. Quindi no alle polemiche inutili, ma tutti devono impegnarsi per il contenimento dell’epidemia. I cittadini non devono abbassare la guardia e devono adottare tutte le dovute attenzioni, quindi distanziamento, igienizzazione delle mani e uso della mascherinaAiutiamoci reciprocamente e proteggiamo i più fragili della nostra comunità, come abbiamo fatto nei momenti più critici della prima fase. Questa battaglia si vince solo se tutti combattono assieme, tenendo il difficile equilibrio tra tenuta sanitaria e sistema economico-sociale”.

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