Trieste. Una donna, stanca e impaurita dei numerosi atti vessatori che stava subendo, lo scorso agosto aveva trovato il coraggio di troncare la relazione sentimentale con l’ex compagno denunciando alla Polizia di Stato tutte le angherie cui era sottoposta: la vittima in diverse occasioni era stata pedinata, umiliata per strada e costretta a rincasare contro la sua volontà. Se veniva trovata in compagnia di altre persone, in particolare di genere maschile, veniva insultata a ripetizione e intimorita con alcune fotografie che l’uomo le inviava su WhatsApp e che la ritraevano mentre dormiva con una pistola – poi rivelatasi una scacciacani – che il compagno le adagiva sul letto a sua insaputa.
Al termine della relazione, gli atti persecutori nei suoi confronti sono poi continuati. Un giorno, all’interno dell’abitazione della donna, è stato rinvenuto un bastone, lasciato evidentemente dall’uomo che si era indebitamente introdotto in casa.
A seguito di queste circostanze, lo scorso 24 settembre a carico dell’ex compagno era scattata una prima misura cautelare consistente nel divieto di avvicinamento alla donna. Misura che non ha intimorito per nulla l’uomo, che per vendetta ha quindi iniziato ad affiggere sui pali della luce e sulle fermate degli autobus alcune fotografie ritraenti il volto della donna corredato da scritte anche ingiuriose.
Sulla scorta di tali elementi, gli agenti del Commissariato hanno iniziato un’intensa attività di monitoraggio attraverso le telecamere di videosorveglianza, riscontrando in più occasioni proprio l’ex fidanzato appendere proprio quelle le immagini.
In assenza di un’interruzione della condotta delittuosa da parte dell’uomo, dopo l’applicazione della prima misura cautelare, il P.M. titolare del fascicolo ha richiesto e ottenuto dal G.I.P. Di Trieste l’emissione di ordinanza applicativa degli arresti domiciliari che è stata eseguita dagli agenti del Commissariato di San Sabba venerdì 6 novembre.