L’ex assistente sanitaria Emanuela Petrillo, accusata di aver effettuato finti vaccini ai bambini sia in Friuli che a Treviso,
dovrà risarcire con poco meno di 80mila euro l’Ulss 2 Marca Trevigiana, per non aver inoculato il siero ai piccoli pazienti nel periodo in cui prestava servizio presso l’azienda sanitaria veneta.
Nel novembre del 2021 Petrillo era stata condannata dalla Corte dei conti del Friuli Venezia Giulia al pagamento di 550 mila euro (più 33mila di spese legali) all’Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale, per il danno erariale causato dalle vaccinazioni non effettuate a cui si era dovuto rimediare effettuando nuove somministrazioni ai bambini che non erano stati vaccinati nel periodo in cui era in servizio a Codroipo.
L’indagine veneta riguardava il periodo tra gennaio e giugno 2016, in cui la dipendente non avrebbe somministrato 1.420 dosi vaccini contro il morbillo ai piccoli pazienti. Dopo l’indagine interna, la Procura di Treviso aveva aperto l’indagine, poi unificata con il fascicolo friulano. Nel nostro territorio aveva lavorato dal
2009 al 2015. La donna un anno fa fu condannata a Udine in primo grado a 8 anni e 6 mesi di reclusione.
La sezione contabile veneta ha accolto la richiesta della
Procura, condannando Petrillo al pagamento di 79.395 euro, più gli interessi, per danno patrimoniale diretto, ossia il costo che l’Ulss aveva sostenuto per l’acquisto dei vaccini, e da disservizio, per ripristinare il corretto funzionamento della vaccinazione.
Petrillo dovrà risarcire 80.000 euro all’Ulss 2
Dovrà versare poco meno di 80mila euro all'Ulss 2 Marca Trevigiana per aver effettuato finti vaccini
L'ex assistente sanitaria era stata condannata nel 2021 anche in Friuli

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