Il Pil del Friuli Venezia Giulia, anche se in rallentamento rispetto al 2022, quest’anno è atteso in crescita dell’1,1% 0,3 punti percentuali in più rispetto allo scenario delineato lo scorso aprile. Un dato che emerge da un’ analisi dell’Ufficio Studi di Confindustria Udine su dati Prometeia aggiornati a luglio. In calo il tasso di disoccupazione, che dovrebbe scendere quest’anno al 4,5%. Nonostante l’aumento dei tassi, gli investimenti fissi lordi, dopo l’ottima performance dello scorso biennio (+19,1% nel 2021 e +8,5% nel 2022) potrebbero espandersi di 2,1 punti percentuali nel 2023, per poi calare il prossimo anno. Si dovrebbero mantenere positivi anche nel 2023 i consumi delle famiglie, +0,9%, grazie all’ulteriore calo dell’inflazione associata ad un graduale recupero delle retribuzioni. Il contributo dell’export, dopo la decisa crescita del 2022 (+9,9% la variazione in volume), continuerà ad essere fondamentale: lo scorso anno le esportazioni sono risultate pari al 52,5% del Pil, superiori alla media del Nord Est del 44,6% e nazionale del 32,7%.
Dal lato dell’offerta, quest’anno le costruzioni (+3,8% la variazione tendenziale del valore aggiunto) e i servizi (+2,1%) dovrebbero continuare ad espandersi, mentre l’industria potrebbe registrare una leggera flessione (-1,9%).
La manifattura regionale, che occupa il 30% degli addetti complessivi delle imprese, rimane in ogni caso il comparto che ha registrato la maggiore crescita della produttività, ovvero dal rapporto del valore aggiunto rispetto alle unità di lavoro.