Pordenone come Černobyl, un video mostra la città in versione post-apocalittica

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Giancarlo Virgilio

Come apparirebbe ai nostri occhi Pordenone se mai si dovesse verificarsi una catastrofe o un disastro nucleare? Una possibile risposta ci arriva dalla fantasia di un infermiere 35enne, specializzato nelle ricostruzioni virtuali 3D di città, paesi e opere d’arte.

Si chiama Alberto Bidinot e da anni ci delizia con le sue creazioni grafiche, spesso dedicate al suo Nord Est. Bannia, Udine, Pordenone, Portogruaro, Caorle, Chioggia, Fiume Veneto, San Donà di Piave, Venezia, Trieste, San Vito al Tagliamento e Azzano Decimo, Amatrice, Firenze, sono solo alcune delle ricostruzioni che l’operatore sanitario di Bannia di Fiume Veneto ha creato negli ultimi tre anni con LegoWorlds, un software che dà la possibilità di costruire virtualmente interi scenari attraverso i mattoncini Lego.

Parallelamente, Bidinot ha proseguito i suoi studi e la sua passione extra-lavorativa attraverso un programma molto più realistico, ovvero Unreal Engine, un motore grafico sviluppato da Epic Games che permette di costruire ambienti e set verosimili in cui poi adattare i classici giochi sparatutto.

Dopo aver ricreato i primi tour virtuali senza mattoncini (Venzone, ad esempio, o Cordovado), l’infermiere impiegato nel reparto di chirurgia dell’ospedale di San Vito al Tagliamento ha poi affinato la tecnica ricreando in 3D anche un ‘labirinto’ di Esher e una celebre opera di Edward Hopper.

Da lì, l’idea di poter ricostruire anche Pordenone, questa volta in chiave post apocalittica, dove magari ambientare un videogame popolato da zombie o vampiri da uccidere, proprio come nel film ‘Io sono leggenda’. 

“Volevo fare una versione alternativa di Pordenone, così ho creato una sorta di trailer”, spiega Alberto. “Si tratta solamente di un promo di un videogioco che non esiste, ma che non escludo che il progetto possa essere preso in mano da qualcuno che voglia utilizzare i set da me già costruiti”. 

“Utilizzando Unreal Engine e Google SketchUp, prendendo sempre spunto da Google Street View, mi sono divertito a ricostruire nel modo più veritiero possibile Pordenone, immaginandola devastata da un improbabile (speriamo, ndr) cataclisma”.

“Sono contento che i miei lavori attraggano la curiosità di molte persone, d’altra parte non è facile vedere certe ricostruzioni dedicate alle nostre città. E’ anche questo – ci confida Bidinot – il motivo che mi spinge a dedicare molto del mio tempo libero al nostro territorio”.

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