In riferimento all’articolo “Pensioni in banca solo dal 5 gennaio. Lo Spi: Ritardo intollerabile”, Poste Italiane precisa che, in funzione della diffusione del virus Covid-19 e per tutelare la salute di clienti e dipendenti, già a partire da marzo 2020 ha provveduto ad anticipare di circa una settimana il pagamento delle pensioni rispetto alla consueta scadenza di inizio mese. Questa soluzione ha riguardato sia le pensioni accreditate ai titolari di un Libretto di risparmio, di un Conto BancoPosta o di una Postepay Evolution, sia le pensioni erogate in contanti ai pensionati che accedono ai 331 uffici postali o utilizzano i 177 ATM Postamat disponibili in regione.
La stessa soluzione è stata adottata per le pensioni di gennaio 2021 il cui pagamento è stato anticipato al 28 dicembre 2020. Con accredito in data 28 dicembre per i titolari di conto, libretto e postepay e con erogazione in contanti per coloro che si sono recati in ufficio postale in base ad una calendarizzazione per ordine alfabetico iniziata il 28 dicembre e conclusasi il 2 gennaio.
I cittadini di età pari o superiore a 75 anni che percepiscono prestazioni previdenziali presso gli uffici postali, che riscuotono normalmente la pensione in contanti e che non hanno già delegato altri soggetti al ritiro della pensione, hanno potuto chiedere di ricevere gratuitamente le somme in denaro presso il loro domicilio, delegando al ritiro i Carabinieri.