E’ stata fissata per il 29 settembre la prossima udienza al processo sulla morte del piccolo Stefano Borghes, avvenuta a Gorizia nel luglio 2020. In quell’occasione saranno ascoltati i teste di polizia giudiziaria chiamati dalla pm Ilaria Iozzi.
Resta in bilico la posizione della sovrintendente Simonetta Bonomi all’interno del processo sulla morte del piccolo Stefano Borghes, precipitato all’interno di un pozzo nel luglio 2020 al parco Coronini di Gorizia. L’udienza di oggi al Tribunale del capoluogo isontino infatti è stata interlocutoria: la giudice Francesca De Mitri aveva richiesto al difensore di Bonomi, l’avvocato Antonio Montanari, di produrre la visura del curatorio della Fondazione Coronini risalente alla data in cui avvenne la tragedia, ma il legale ha fatto presente come sia stato possibile ottenere solamente documentazione della situazione attuale, e non la visura risalente a quel maledetto 22 luglio 2020. La giudice ha quindi chiesto al legale ulteriori approfondimenti attraverso i quali poter decidere se Bonomi deve restare tra gli imputati o meno del processo. La difesa della sovrintendente sostiene lo stralcio della posizione della propria cliente che in una comunicazione dell’agosto 2018 aveva manifestato la sua indisponibilità a far parte del curatorio e nell’aprile 2020, tre mesi prima della tragedia, aveva partecipato in videoconferenza ad un’assemblea del curatorio in qualità di uditrice “non avendo ancora ottenuto il nulla osta da parte del Ministero a partecipare attivamente al curatorio della Fondazione”. Fissata la prossima udienza del processo: il prossimo 29 settembre saranno ascoltati i teste di polizia giudiziaria chiamati dalla pm Ilaria Iozzi.