Producevano biancheria intima, ora realizzeranno 15mila mascherine per i lavoratori del Fvg

Joint venture tra due aziende della Destra Tagliamento, una delle quali in riconversione
Daniele Micheluz
loading...

Quindicimila mascherine al giorno prodotte nel Pordenonese per i lavoratori del Friuli Venezia Giulia a garanzia della continuità produttiva e del rispetto stringente degli accordi sottoscritti tra le parti sociali a tutela della loro salute. La produzione, già iniziata, ha per protagoniste due imprese locali: il maglificio Ma.re Srl di Villotta di Chions e la Extrano Srl di Azzano Decimo per la parte di trattamento. La joint venture è il felice risultato di uno studio attivato da Confindustria Alto Adriatico su richiesta delle autorità regionali affinché il tessuto produttivo mettesse a disposizione, in una condizione di riconversione, seppur parziale, le capacità delle aziende locali finalizzate alla produzione di mascherine.

I volumi, terminata l’ottimizzazione del processo, si attesteranno attorno alle 15 mila unità il giorno con possibilità di raddoppiare e/o triplicare. Le mascherine, che potranno essere utilizzate a scopo precauzionale, sono destinate in via esclusiva ai lavoratori (e non saranno poste alla vendita al dettaglio) cui è comunque richiesto di rispettare le disposizioni in tema di distanziamento sociale e le altre regole introdotte a causa dell’emergenza Covid19. Per ora, inoltre, il prodotto non potrà essere utilizzato da operatori sanitari o da altri cui è prescritto l’uso di specifici DPI di sicurezza a protezione di uno o più rischi.Le certificazioni aggiuntive sono in corso di rilascio.

«Il maglificio Ma.Re Srl di Villotta di Chions – ha detto il titolare Mauro Bressan,  – ha prodotto capi di biancheria intima, linea per uomo, donna e bambino, realizzata in cotone e fibre lana/seta, micromodal e viscosa. Ma stante l’enorme richiesta di dispositivi di protezione individuale e la difficoltà di reperire tali dispositivi sul mercato, al fine di garantire la massima protezione ai lavoratori che stanno continuando a lavorare – ha spiegato – ha deciso di riconvertire la produzione».

La mascherina

Il tessuto (90% cotone) è stato realizzato con particolari tecniche produttive che lo rendono atossico, anallergico e confortevole. Una volta confezionato l’articolo subisce un trattamento che serve ad attribuirgli caratteristiche di idrorepellenza. Esso viene eseguito dalla Extrano Srl «attraverso la tecnica di applicazione idrorepellente in capo a esaurimento», ha aggiunto Giuseppe Crovato, titolare dell’impresa azzanese.

Il prodotto ritorna poi a Villotta per essere controllato qualitativamente, piegato ed imbustato su sacchetti in cellophane La mascherina è sottoposta ad un trattamento idrorepellente permanente che la rende impermeabile ed utilizzabile più volte (fino a 10).

Il lavaggio, è stato detto, va eseguito in lavatrice a 60° terminato il quale il prodotto va stirato con ferro da stiro a massimo 100 °C. Un lotto delle nuove mascherine, inoltre, sarà acquistato da un’azienda per essere donato alle case di riposo al fine di innalzare il livello di protezione delle persone che vi si trovano ospitate.

Potrebbe interessarti anche

©2022 TELEFRIULI. Tutti i diritti riservati | P. IVA 01313840306. La testata Telefriuli è registrata al Tribunale di Udine, n° 414/78 il 21.02.1978
Powered by Rubidia