Pugno in faccia all’arbitro, rischio squalifica e Daspo per Osadolor

La condanna del presidente della Lega dilettanti Fvg Ermes Canciani: "Isolare i negativi protagonisti di questi fenomeni"
Giancarlo Virgilio
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Bisognerà attendere giovedì 16 marzo per capire l’entità della squalifica che colpirà Terry Frank Osadolor, il calciatore del Pagnacco che ieri ha sferrato un pugno in faccia all’arbitro che lo aveva appena espulso per doppia ammonizione, durante la partita di prima categoria che stava giocando contro il Deportivo Junior di Tavagnacco. Il giocatore rischia un allontanamento dal mondo del calcio dai tre ai cinque anni.

Non è escluso, però, che il giudice sportivo propenda per un supplemento delle indagini e che la sanzione venga posticipata di alcune settimane. Sull’increscioso episodio, inoltre, potrebbe intervenire anche la Questura di Udine per valutare nei confronti del centrocampista l’emissione di un Daspo.

Il presidente della Lega Nazionale dilettanti ha condannato il gesto e espresso la sua vicinanza all’arbitro Luca Giovannelli Pavoni della sezione di Pordenone che ieri, dopo la bagarre, ha deciso di sospendere la partita al 30imo minuto del secondo tempo, quando il risultato era di 1 a 0 per gli ospiti del Deportivo Junior. Ermes Canciani parla di danno d’immagine per tutto il movimento sportivo regionale. “È arrivato il momento di dire basta a qualsiasi tipo di negoziazione ed è necessario isolare i negativi protagonisti di questi fenomeni”, ha affermato il presidente della Lega.

La condanna:

In riferimento ai recenti episodi di razzismo e violenza avvenuti sui campi della nostra Regione,  la ferma condanna del presidente regionale Ermes Canciani.

«Condanniamo con forza questi gravissimi episodi, esprimendo solidarietà e vicinanza a tutte le persone discriminate, offese o colpite. Ogni atto di violenza va condannato soprattutto quando lo stesso viene perpetrato all’interno di un campo di gioco laddove devono coesistere i valori della lealtà, della solidarietà, del rispetto delle regole e del proprio avversario. I fatti accaduti rappresentano passaggi di violenza grave e ingiustificata rispetto al quale il Comitato regionale esprime parole di ferma e totale condanna. E’ necessario isolare i negativi protagonisti di questi fenomeni, altrimenti qualsiasi discorso appare fuori luogo. Situazioni come queste, oltre a esser gravissime dal punto di vista fisico e morale, condizionano la volontà di ragazze e ragazzi ad avvicinarsi allo splendido mondo arbitrale. Desidero, pertanto, rivolgere un nuovo appello ai Presidenti delle nostre società con l’auspicio portino a conoscenza, all’interno dei loro club e a qualsiasi livello, le gravissime e ingiustificabili conseguenze che gesti di violenza, all’interno oppure all’esterno del terreno di gioco, determinano dal punto di vista sportivo, sociale e di immagine. È arrivato il momento di dire basta a qualsiasi tipo di negoziazione relativa alla passione di questi ragazzi la cui volontà è esclusivamente quella di stare in campo garantendo il loro fondamentale contributo all’intero movimento calcistico regionale, ma che troppo spesso si trovano, loro malgrado, a mettere a rischio la loro incolumità fisica e umana. La mia massima solidarietà e vicinanza al giovane Luca e a tutto il mondo arbitrale».

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