Quando Cividale era romana: viaggio tra le possenti mura del Castello Canussio / VIDEO

È una Cividale del Friuli che non ti aspetti quel maniero dei nobili Canussio, che nelle sue fondamenta conserva importanti testimonianze archeologiche
Paola Treppo

È una Cividale del Friuli che non ti aspetti quella del maniero dei nobili Canussio: nelle sue fondamenta, infatti, conserva importanti testimonianze archeologiche del periodo romano.

Detto anche Palazzo Creiger, il Castello già Canussio sorge nella Città Ducale lungo la linea segnata dalle mura urbane di epoca romana e tardoantica. Qui sorgeva il Palazzo dei Nobili Canussio, il cui impianto pare risalga alla fine del Trecento. I Canussio, nell’Ottocento, cedono la proprierà al barone austriaco Creiger, che trasforma in parte, e amplia l’edificio, con un particolare gusto eclettico neogotico. 

Il complesso è molto articolato, accessibile da via Nicolò Cnussio; è caratterizzato dalla stratificazione di elementi risalenti a diverse epoche storiche e da una serie di torrette merlate di altezza variabile. Grazie ad alcune indagini archeologiche eseguite tra il 1991 e il 1992, sono state messe in luce strutture romane, tardoantiche e medievali, tra cui un muro largo quasi due metri e mezzo.

Nella stessa occasione sono state individuate anche strutture fortificate a forma poligonale che, nella parte interna al palazzo, paiono essere collegate alla seconda cerchia muraria romana di Cividale (II secolo dopo Cristo), poi rinforzate in epoca successiva. 

Oggi è abitata dai discendenti dei nobili Canussio. Grazia a Corrado Canussio, cha ha aperto la sua dimora per l’edizione 2020 di Castelli Aperti, è stato possbile scoprire con lui la storia del Castello. 

La manifestazione Castelli Aperti 2020, un’edizione post Covid, è stata promossa dal Consorzio per la Salvaguardia dei Castelli Storici del Friuli Venezia Giulia

Un’edizione che ha avuto grande successo, nonostante il meteo incerto e la limitazioni imposte dalle normative di contenimento della pandemia. 

Si ringrazia Corrado e la sua famiglia per la squisita accoglienza e per la concessione delle immagini (Foto Gallery Paola Treppo).

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