Il Tar del Friuli Venezia Giulia con una serie di recenti sentenze ha annullato altre 5 cartelle esattoriali per le quote latte, per cifre complessive attorno a 5 milioni di euro. Il Tribunale amministrativo con sede a Trieste, che già a inizio dicembre aveva espresso lo stesso parere per due cartelle da 600mila euro ciascuna, ha replicato identici pronunciamenti a favore di agricoltori e aziende agricole friulane di Mereto di Tomba, Cordenons, Sedegliano e Lestizza, che nelle scorse settimane si erano visti recapitare le intimazioni di pagamento per l’eccesso delle quote latte prodotte tra fine anni novanta e inizio duemila. Le cartelle presentavano cifre da capogiro, dai 378 mila euro fino a oltre 2 milioni l’una.
Il Tar ha accolto i ricorsi e annullando i provvedimenti impugnati. Alla base della decisione diverse motivazioni tra cui l’intervenuta prescrizione del presunto credito di Agea, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, l’errata e indebita iscrizione a ruolo degli interessi e il difetto di motivazione in ordine alla loro quantificazione, oltre all’illegittimità del provvedimento notificato.
Un sospiro di sollievo per questi agricoltori friulani, a fronte migliaia cartelle che, come avevano denunciato Cospalat Fvg e Produttori latte del Friuli-Venezia Giulia stanno arrivando alle aziende di tutto il Nord Italia. Intimazioni a pagare, queste, che stanno mettendo in ginocchio molti produttori perché accompagnate da pignoramenti di conti corrente e pagamenti del latte conferito ai caseifici. I produttori non sarebbero più in grado di continuare la propria attività perché così non possono far fronte agli impegni finanziari e provvedere al sostentamento proprio e degli animali. Le associazioni chiedono con forza l’intervento dello Stato per sbloccare tale situazione.