Raddoppio dei flussi migratori dalla Rotta Balcanica: 2524 nel 2020, una media di 7 al giorno

È uno degli elementi che attaccano tutti impegnati in quest'ultimo anno gli agenti della Questura di Udine. Oggi, per la Festa della Polizia, il bilancio di tutta l'attività di un anno
Davide Vicedomini
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Udine – Festa della Polizia di Stato, oggi, per il personale che fa capo alla Questura di Trieste dove questa mattina il Questore, Manuela De Bernardin Stadoan, ha deposto una corona al Monumento dei  Caduti in piazzale D’Annunzio e una, a seguire, in via Crispi, al monumento che ricorda i poliziotti deceduto nella strage.

L’emergenza Covid19 ha permeato tutto l’ultimo anno, incidendo anche sull’attività della Polizia di Stato.

La pandemia non ha fermato la Polizia di Stato che, nello spirito del motto “Esserci sempre”, non ha fatto mancare in nessun momento la propria presenza a tutela della cittadinanza.

Il 2020 ha visto in provincia di Udine la consistente ripresa dei flussi migratori provenienti dalla rotta balcanica, la cui concomitanza con la pandemia ha messo a dura prova la Questura e le Specialità della Polizia di Stato, che hanno condiviso con la Prefettura e le altre Forze di Polizia uno straordinario sforzo organizzativo e di risorse per farvi fronte.

Con il rintraccio complessivo di 2594 migranti entrati clandestinamente nel territorio nazionale nel 2020 dalla cosiddetta Rotta Balcanica, il flusso migratorio giunto in provincia è raddoppiato rispetto agli ultimi anni e ha comportato l’approntamento di numerosi servizi di vigilanza, anche in relazione alle misure dettate dalla pandemia. Il rinnovato flusso di migranti e le limitazioni agli ingressi nei confini nazionali hanno comportato inoltre l’organizzazione di articolati e complessi servizi di controllo del territorio nelle aree confinarie con l’Austria e la Slovenia e sulle direttrici stradali che adducono al capoluogo, meta degli stranieri.

L’articolato dispositivo è stato reso possibile dall’impiego dei militari dell’Esercito Italiano dell’Operazione Strade Sicure e dall’aggregazione di personale dei Reparti Prevenzione Crimine e della Polizia di Frontiera provenienti da varie regioni.

Mentre sono state presidiate le fasce confinarie con la Slovenia, la Squadra Mobile, la Polizia Stradale, la Polizia di Frontiera, con il prezioso contributo del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia di Thorl Maglern e dei Reparti Prevenzione Crimine, hanno portato a termine alcune operazioni che hanno permesso di interrompere alcuni canali dell’odioso traffico di esseri umani.

– Il 18 luglio a Palmanova la Squadra Mobile ha arrestato un cittadino ucraino, residente in Italia, che stava trasportando su un camper 32 stranieri. Il 18 agosto la Polizia Stradale di Udine ha arrestato presso l’area di servizio “Gonars Nord” dell’autostrada A4 un cittadino serbo e una italiana, residenti in Lazio, alla guida di un autocaravan con a bordo 26 cittadini afghani.

– Il 21 ottobre a Cervignano, dopo un inseguimento, veniva fermato dal Reparto Prevenzione Crimine e arrestato un cittadino pakistano, che stava trasportando 13 migranti di etnia indo-pakistana diretti nel capoluogo.

– A seguito di due consistenti rintracci all’uscita del casello autostradale A23 di Gemona del Friuli, il 18 e 30 novembre, di 145 e 140 cittadini stranieri, veniva avviata una attività investigativa che permetteva di individuare gli artefici – due bosniaci e uno sloveno – del consistente canale di traffico e di arrestarli nella notte del 14 febbraio, mentre trasportavano un ulteriore gruppo di 120 stranieri.

 

Nell’occasione venivano sequestrati un furgone e due autoarticolati. Tali operazioni sono state determinanti nell’azione di contrasto all’immigrazione clandestina, determinando la recisione di fiorenti canali di traffico di esseri umani.

La pandemia ha inciso fortemente sulle dinamiche criminali; le misure di contenimento hanno determinato significative modificazioni del tasso di delittuosità, crollata in provincia nei periodi di lockdown del 70% ed in alcuni casi, come ad esempio i furti, di oltre l’ 80%.

Il 2020, al netto del quasi totale azzeramento di alcune tipologie nei periodi di lockdown, ha registrato la generale diminuzione dei reati nella percentuale del 30 %, attestandosi su un – 50% quanto ai reati predatori (furti, rapine) e reati sessuali.

Le denunce di violenze in ambito familiare hanno registrato una drastica diminuzione il periodo di lockdown ma, superato questo, si sono attestate complessivamente in sensibile aumento rispetto ai dati dell’anno precedente.

La flessione non ha riguardato gli illeciti commessi attraverso le reti telematiche, in progressiva crescita di pari passo allo sviluppo della società interconnessa.

La sospensione delle attività scolastiche e produttive e le limitazioni degli spostamenti hanno determinato l’iperconnessione alle reti informatiche, con un significativo aumento degli illeciti commessi via web, che hanno trovato un’ulteriore spunto nella pandemia, con il fiorire di truffe che hanno fatto leva sullo stato d’animo della popolazione, provata dall’emergenza, per proporre l’acquisto di dispositivi di protezione o farmaci a prezzi esorbitanti oppure falsi o che hanno tentato di raccogliere fraudolentemente denaro.

Sempre attiva la Sezione antidroga della Squadra Mobile, diretta dal vicequestore Massimiliano Ortolan, che nel 2020 ha portato a conclusione indagini su vari fronti.

– Si è conclusa con 1 arresto, 6 persone indagate, il sequestro di 1 etto di cocaina, l’indagine nei confronti di soggetti italiani e sloveni (anche in collaborazione con quella Polizia) finalizzata a disarticolare un canale di approvvigionamento di sostanze, in particolare cocaina e marijuana, proveniente dalla Slovenia, distribuite sul territorio provinciale.

– Altre operazioni hanno bloccato diversi canali di traffico: uno riconducibile a soggetti sudamericani, residenti da tempo a Udine, che commercializzavano prevalentemente cocaina in città (4 arresti, sequestro di circa 8 etti di cocaina); un flusso di cocaina e marijuana diretto a Udine e provincia collegato a cittadini magrebini (arresto di 4 soggetti e sequestro, in più occasioni, di 500 grammi di cocaina e 150 grammi di marijuana);

– un traffico di GBL e mefedrone riconducibile a 2 italiani, arrestati, con il sequestro di 150 grammi di mefedrone e 5 litri di GBL – “droga dello stupro”.

– Con l’operazione “Eat enjoy” condotta dalle Squadre Mobili di Udine e Trieste, è stato disarticolato un sodalizio criminale italo/albanese dedito al traffico, importazione e spaccio, di importanti quantità di cocaina, che giungeva dall’Olanda a bordo di autovetture dotate di doppi fondi.

Sono stati acquisiti elementi d’indagine e probatori nei confronti di 36 soggetti, indagati a vario titolo per i delitti di traffico, importazione, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti).

– A giugno sono state eseguite 26 misure cautelari fra l’Italia e l’Olanda. Nel corso dell’indagine sono stati sequestrati complessivamente oltre 15 kg. di cocaina.

L’attività d’indagine nei confronti di soggetti mediorientali dediti al piccolo spaccio prevalentemente di hashish e cocaina nel centro cittadino, iniziata nel 2018, è terminata recentemente con l’esecuzione di alcune misure cautelari personali e diverse perquisizioni in città.

– Singolare il sequestro operato a luglio di 660 kg di tabacco da mastico di provenienza straniera, privo di segni distintivi del Monopolio di Stato. Indagati 4 cittadini pakistani, di cui due dimoranti in Germania e due a Gorizia.

Oltre ad essere uno dei sequestri più ingenti di questo tipo di tabacco in Italia, ha permesso di entrare in possesso del furgone utilizzato, che sarà confiscato e impiegato per attività di polizia giudiziaria.

– Tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021 è stata registrata, a Udine, una recrudescenza di reati predatori commessi da minori.

La Squadra Mobile, in collaborazione con l’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, da ottobre dello scorso anno, ha avviato una attività di indagine, denominata operazione “GENERAZIONE Z”, nei confronti di alcuni minorenni che si sono resi responsabili della commissione di rapine, tentate rapine, atti persecutori e lesioni personali, nei confronti di altri coetanei, avvenuti in questo capoluogo.

Le azioni criminose, verificatesi tra l’ottobre 2020 e il febbraio scorso, avvenivano in prevalenza in luoghi frequentati da ragazzi (fast food – giardini pubblici – stazione delle corriere e treni) e hanno visto quali protagonisti dei giovani minorenni (sia italiani che stranieri), in alcune circostanze con la complicità di ragazzi maggiorenni, che si muovevano in gruppi omogenei e interscambiabili i quali individuavano la loro vittima che, sentendosi minacciata dal “branco”, era costretta a subire passivamente la volontà dei suoi aggressori, al fine di evitare conseguenze ancor più gravi.

La fase operativa è scattata alle luci dell’alba del 25 marzo 2021, con l’esecuzione di 2 misure custodiali in Istituti Penali minorili nei confronti di 2 ragazzi di 15 e 16 anni; altri 2 ragazzi di 15 e 17 anni sono stati collocati presso comunità per minori fuori regione; indagati nell’ambito della stessa indagine 10 minori e 4 maggiorenni.

Sempre di grande rilievo è l’attività messa in campo dalla Squadra Mobile per la ricerca e la cattura di latitanti in Italia e all’estero.

– Nel 2020 sono stati eseguiti in Italia 61 ordini di carcerazione per esecuzione pena, di cui 34 in carcere e 27 in misura alternativa (detenzione domiciliare o semilibertà).

A seguito delle ricerche eseguite dalla Squadra Mobile, sono stati eseguiti all’estero 21 mandati di arresto europeo (MAE) emessi prevalentemente dalla Procura di Udine; 2 MAE sono stati eseguiti, in provincia di Udine, su richiesta di Autorità giudiziarie estere.

– La breve estate a Lignano Sabbiadoro ha però registrato due significativi episodi. La notte del 14 agosto una ragazza subiva una violenza sessuale sulla spiaggia.

– Il Posto di Polizia e la Squadra Mobile, con una immediata e stringente attività investigativa, individuavano in poche ore gli autori, gli autori, due minorenni stranieri – assicurandoli alla giustizia.

– A Lignano, a giugno, è emersa in prima battuta la vicenda che ha riguardato un gruppo di giovani balzati all’attenzione della cronaca per aver indossato, all’interno di una discoteca, delle magliette riportanti la scritta “CENTRO STUPRI”.

L’immediata e certosina ricostruzione dei fatti da parte della DIGOS ha permesso di identificare i giovani coinvolti e di delineare con esattezza i contorni della vicenda e l’adozione di un decreto di sospensione temporanea dell’attività di una discoteca di Lignano e di un esercizio pubblico di San Daniele del Friuli.

Le Specialità della Polizia di Stato Polizia Postale e delle Comunicazioni La Polizia Postale e delle Comunicazioni di Udine è stata particolarmente impegnata in quest’ultimo anno di pandemia che ha registrato un aumento di tutti i reati online sia contro la persona che contro il patrimonio.

L’attività di front desk ha registrato un aumento di denunce e segnalazioni da parte dei cittadini; in particolare sono state registrate complessivamente 2994 denunce e segnalazioni (2383 nell’anno precedente).

Durante il primo periodo di lockdown, proprio grazie alla segnalazione di un user della rete e alla immediata collaborazione di Facebook, la Polizia Postale è riuscita a individuare e a trarre in salvo, una minore residente in un’altra regione italiana che aveva manifestato online la volontà di togliersi la vita. E’ continuata l’attività di prossimità e gli incontri presso le scuole con la modalità online.

Nell’ambito dell’attività repressiva ha eseguito 25 perquisizioni con l’arresto nella provincia di Udine di 2 connazionali per detenzione di materiale pedopornografico, indagato 25 persone per reati contro la persona (di cui 2 per revenge porn) e 20 persone per reati contro il patrimonio. Da segnalare inoltre due importanti operazioni in ambito nazionale:

– l’Operazione “PEPITO” , iniziata a seguito di un’attenta attività di monitoraggio della rete che ha portato alla denuncia di 13 persone in tutta Italia per detenzione di materiale pedopornografico e l’Operazione “NOODLES” che ha consentito agli investigatori a seguito di una lunga e complessa indagine sul social Facebook di arrestare un soggetto residente a Viterbo e denunciare 6 persone responsabili di apologia e istigazione a pratiche di pedofilia e pedopornografia.

L’operazione ha impiegato nel corso delle perquisizioni oltre 30 uomini della Specialità su tutto il territorio nazionale. Polizia Stradale Anche l’attività della Polizia Stradale nel corso del 2020 è risultata fortemente condizionata dalla pandemia.

Infatti, sia la Sezione di Udine che le Sottosezioni di Palmanova e Amaro nel corso dell’anno si sono dedicate in maniera consistente alla verifica del rispetto delle limitazioni previste dai DPCM riguardanti l’emergenza sanitaria Covid-19, in particolare controllando la legittimità degli spostamenti lungo le grandi arterie di comunicazione della provincia.

Con riferimento alla repressione dei reati di specifica competenza della Polizia Stradale significative sono state l’attività investigativa relativa a riciclaggio di veicoli rubati anche sul territorio regionale con sequestro di 32 veicoli ed l’attività relativa a furti commessi presso le aree di servizio autostradali, che ha portato alla denuncia di 8 cittadini stranieri dediti al furto di gasolio su mezzi pesanti e che, grazie anche alle precedenti analoghe indagini, ha determinato la quasi completa eliminazione del fenomeno di furti nelle Aree di servizio nella provincia di Udine.

Il calo drastico della circolazione dei veicoli ha determinato per un verso una sensibile diminuzione degli incidenti stradali, che hanno visto un considerevole calo su tutta la rete viaria provinciale ed un vero e proprio crollo nella viabilità autostradale di esclusiva competenza della Polizia Stradale dove si sono ridotti da 420 a 274 e per altro verso delle violazioni al Codice della strada contestate, che sono passate da 20.984 a 17.199, a fronte di 32.352 controlli su strada e 5275 pattuglie operanti nel corso del 2020.

Polizia Ferroviaria

La Polizia Ferroviaria della Provincia di Udine, oltre alla quotidiana attività di controllo a tutela dell’integrità delle persone e della sicurezza delle strutture ferroviarie, ha portato a termine alcune importanti indagini, tra cui sui segnala quella che ha riguardato reiterati episodi di manomissione degli impianti sulla linea Udine Tarvisio commessi tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020, in ordine ai quali sono stati individuati quali responsabili due giovani residenti in zona, indagati del reato di attentato alla sicurezza dei trasporti. La Polizia Ferroviaria udinese, a seguito della presentazione di un esposto sulla conduzione dei concorsi pubblici effettuati dall’impresa ferroviaria F.U.C. ha inoltre portato a conclusione una complessa attività d’indagine, con il deferimento all’Autorità Giudiziaria di quattro persone (due dipendenti della F.U.C. e due partecipanti al concorso), per il reato di abuso d’ufficio in concorso. Polizia di Frontiera

Anche nel 2020 il Settore di Polizia di Frontiera di Tarvisio è stato impegnato nell’articolato dispositivo di controllo dei flussi migratori transfrontalieri, rintracciando lungo la fascia confinaria italo-austriaca 157 stranieri entrati clandestinamente in territorio nazionale. 326 gli stranieri che tentavano di fare ingresso in Italia individuati in territorio austriaco dall’unità mista italo-austriaca. In collaborazione con il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia di Thorl Maglern, ha eseguito 13 provvedimenti restrittivi in carcere nei confronti di soggetti consegnati in estradizione dall’Austria. Numerose le operazioni svolte nel campo del contrasto all’immigrazione clandestina.

Sono stati individuati e arrestati 7 favoreggiatori, con il conseguente sequestro degli automezzi impiegati. Il 6 giugno 2020 il Settore di Tarvisio, su input del Centro di Cooperazione di Polizia di Thorl Maglern, si poneva alle ricerche di un cittadino austriaco armato di pistola, che si era appena reso autore di un duplice omicidio in Austria.

L’immediato intervento di una pattuglia permetteva di individuare il mezzo con a bordo il ricercato nel parcheggio di un ristorante, mettendo in sicurezza nel contempo la popolazione. Vistosi in trappola, l’uomo, dopo aver esploso alcuni colpi di pistola, puntava l’arma contro se stesso, suicidandosi.

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