Raffica di Daspo a mendicanti, posteggiatori abusivi e a uno spacciatore

I provvedimenti hanno colpito mendicanti, posteggiatori abusivi, uno spacciatore e 12 protagonisti di risse
Redazione

Tra il mese di novembre e quello di dicembre, il Questore di Trieste Giuseppe Petronzi ha emesso una serie di Daspo urbani, strumento finalizzato alla tutela del decoro, che vieta l’accesso a determinate aree della città. I decreti sono scattati perché sono stati accertati la ripetizione delle condotte illecite e il pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica.

Mendicanti molesti. Nello specifico, sei Daspo urbani sono stati emessi per mendicanti molesti che annoveravano a loro carico numerosi verbali elevati dalla Polizia Locale per accattonaggio commesso in modo insistente, petulante o minaccioso in prossimità di esercizi commerciali, parcheggi, luoghi di culto o di interesse storico e culturale, in modo da limitare l’accesso agli stessi.

Le aree interdette, per un periodo che va da sei mesi a un anno, sono quelle individuate dal Regolamento di Polizia Urbana del Comune di Trieste, ovvero un perimetro che indicativamente coincide col centro storico, estendendosi poi da Piazza Liberta a lungo tutte le Rive. In un caso, è stata anche ricompresa la stazione centrale, dove il soggetto era stato più volte sorpreso nel tentativo di truffare i viaggiatori.

Parcheggiatori abusivi. Tre sono poi i provvedimenti che hanno per destinatari parcheggiatori abusivi che, lungo le Rive o nelle aree di parcheggio del centro storico, esercitavano tale attività in maniera molesta pretendendo un corrispettivo non dovuto e creando al contempo pericolo per la sicurezza della circolazione stradale.

A loro sono state inibite le aree di posteggio insistenti nello stesso perimetro definito dal Regolamento di Polizia Urbana del Comune di Trieste, con l’annessione al divieto di accesso anche di Viale Miramare.

Spacciatori di droga vicino alle scuole o locali pubblici. E’ stato emesso un provvedimento nei confronti di un soggetto resosi responsabile di spaccio, anche verso due minorenni, nella zona della Rotonda del Boschetto; gli è stato inibita per un anno la possibilità di frequentare locali pubblici all’interno dell’area circostante, nonché di sostare nei pressi degli istituti scolastici di ogni ordine e grado insistenti nella stessa zona.

Autori di risse. Inoltre, il Decreto legge, noto come “norma Willy”, in memoria del ragazzo ucciso nel settembre scorso a Colleferro nel corso di una brutale aggressione, ha inserito, tra i presupposti per l’emissione del Daspo urbano, anche le denunce per reati commessi in occasione di gravi disordini avvenuti all’interno di locali o nelle immediate vicinanze degli stessi, o per delitti non colposi contro la persona o il patrimonio o aggravati dalla discriminazione e dall’odio razziale.

Al riguardo, sono stati emanati 12 provvedimenti a carico di responsabili di violente aggressioni condotte all’interno di bar o fast food, oppure iniziate nei locali per futili motivi e poi proseguite per le vie circostanti, anche facendo uso di bottiglie di vetro o addirittura di catene.

In particolare le aree interessate dagli eventi e quindi interdette, sono quelle circostanti a Campo San Giacomo, Piazza Libertà, Piazza Goldoni, Piazza del Perugino, Piazza Foraggi, dove per sei mesi è stato inibito ai destinatari del provvedimento l’accesso a tutti gli esercizi che somministrano bevande e alimenti.

Daspo sportivo a due tifosi del Vicenza. Sono stati inoltre emessi due provvedimenti di Divieto di accesso, della durata di un anno, alle manifestazioni sportive a carico di altrettanti tifosi della squadra del Vicenza, per intemperanze in occasione dell’incontro Triestina Calcio 1918 – Vicenza, del 10 novembre 2019.

Nello specifico, sono stati sanzionati l’accensione di un fumogeno all’interno degli spalti gremiti, con pericolo per la sicurezza degli spettatori, e il danneggiamento di un autobus della “Trieste Trasporti” a bordo del quale la tifoseria era stata trasferita al termine della partita.

Potrebbe interessarti anche

©2022 TELEFRIULI. Tutti i diritti riservati | P. IVA 01313840306. La testata Telefriuli è registrata al Tribunale di Udine, n° 414/78 il 21.02.1978
Powered by Rubidia