Reddito di Cittadinanza flop in Fvg: nessun occupato, erogati solo sussidi

I colloqui dei 40 navigator con i beneficiari dovrebbero concludersi entro il 15 dicembre. Chi ha presentato domanda per i contributi è pronto a ripresentarla
Redazione
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Il reddito di cittadinanza è sempre più nell’occhio del ciclone tra le segnalazioni di cittadini che non hanno ancora trovato occupazione e gli interventi della Guardia di finanza che intercetta chi ha approfittato del provvedimento senza averne titolo. In Fvg i Caf della Cisl segnalano che le richieste continuano ad arrivare numerose come quando è partito il provvedimento. Tra l’altro i primi che hanno presentato la domanda per il 2019 stanno ripresentandola per il 2020. “E’ evidente- spiega la segretaria Cisl di Udine Renata Della Ricca- che nessuno ha ancora trovato occupazione e in alcuni casi i beneficiari che stanno percependo importi superiori ai 500 euro, hanno rifiutato lavori part time con compensi di 400 euro al mese”. Della Ricca punta il dito contro la normativa che andrebbe sostanzialmente modificata dallo Stato e plaude al lavoro svolto dagli uffici regionali competenti che hanno rispettato tutti gli adempimenti previsti dalla stessa. La Cisl chiede di diversificare la formazione di chi è in cerca di occupazione organizzandola in maniera mirata in base alle esigenze delle aziende evidenziando che ci sono tanti 50enni disoccupati e titolari del beneficio per potrebbero essere ricollocati in altri settori.

“I primi beneficiari del reddito di cittadinanza sono stati presi in carico a giugno ancor prima che arrivassero i navigator”, spiega l’ass regionale al lavoro Alessia Rosolen, sottolineando che il percorso che viene definito dai centri per l’impiego rispetta il protocollo stabilito dal Governo.

Al centro per l’impiego regionale i navigator sono 40 e sono operativi da settembre. “Sulla carta dovrebbero essere 46 –  riferisce la direttrice Anna D’Angelo -, ma i sei mancanti dovrebbero arrivare a breve. I colloqui con la prima tranche di beneficiari del reddito di cittadinanza dovrebbero concludersi entro il 15 dicembre. Servono per stabilire quali sono i percorsi da seguire per ricollocarli nel mondo del lavoro, come laboratori, tirocini, e formazione. Ma nulla vieta che trovino occupazione al di fuori delle politiche attive previste dalla normativa, seguendo l’iter normale al di fuori dell’azione specifica legata al reddito di cittadinanza. Dal 15 dicembre partirà la seconda tranche dell’elenco fornito dall’Anpal a fine luglio. Una volta terminato l’iter si aprono tutte le strade dello scenario classico che si apre per qualsiasi utente del Centro per l’impiego. Chi si è collocato in questo periodo – precisa D’angelo – non lo deve comunque all’attività dedicata a chi percepisce il reddito di cittadinanza. E conclude di avere qualche segnale di interessamento da parte di aziende del territorio che chiedono informazioni. Frattanto continua l’azione di controllo della Guardia di finanza a livello centrale in base a una convenzione siglata dall’Inps con le fiamme gialle. Le procedure incrociano i dati della domanda con l’Isee e con i comuni di residenza. Insomma per i furbetti pare che non ci sia via di scampo”.

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