Restauro statua della Giustizia, braccio di ferro tra Comune e Soprintendenza

La Giunta di Udine vuole ricorrere al Tar contro la bocciatura da parte della Soprintendenza dell’impiego di dorature per riportare la statua agli antichi splendori
Isabella Gregoratto
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La giunta comunale di Udine ha dato incarico all’avvocatura di Palazzo D’Aronco di predisporre i documenti necessari al ricorso al Tar di Trieste contro la bocciatura da parte della Soprintendenza del progetto di recupero della statua della Giustizia di Piazza Libertà che rientra in un piano complessivo di restauro sostenuto da privati tramite art bonus e che comprende anche l’arco Bollani. La contestazione della Soprintendenza riguarda esclusivamente la proposta di doratura della Statua. “Non intendo accettare questo giudizio negativo” afferma il sindaco Pietro Fontanini, il quale sostiene di avere le prove che in origine il manufatto era composto da parti dorate.

“Se nel 1654 la statua aveva queste caratteristiche- conclude Fontanini- non vedo perché oggi si debba andare contro la storia. Non capiamo le motivazioni della Soprintendenza, tanto più che abbiamo a disposizione tutta la documentazione storica necessaria. Per questo motivo siamo decisi ad andare fino in fondo e a risolvere la questione. Io non mi fermo” conclude il sindaco.

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