Riconoscimento internazionale per l’Oncologia di Udine

Uno studio friulano realizzato in piena pandemia è stato selezionato per la presentazione al prossimo Congresso internazionale del Mascc
Redazione

Uno studio condotto dall’Oncologia dell’Ospedale di Udine dal titolo ‘The Impact of Covid-19 Pandemic on Oncology Workload in an Italian Reference Cancer Center’ è stato selezionato per la presentazione al prossimo Congresso internazionale del Mascc – Multinational Association of Supportive Care in Cancer.

Lo studio affronta un tema molto dibattuto: l’impatto della pandemia sulle attività cliniche per i pazienti oncologici. Grazie a un sistema organizzativo strutturato e altamente informatizzato, coerente con le indicazioni della Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom), l’Oncologia di Udine ha analizzato le attività cliniche svolte nel 2020 confrontandole con quelle dell’anno precedente.

Nonostante le restrizioni generali e la situazione nella quale ha operato l’Ospedale di Udine, il risultato è positivo: il numero di prime visite ambulatoriali è quasi invariato (1.330 vs 1.405, -5%), mentre le visite per i trattamenti sono aumentate (12.376 vs 12.116, + 2%). Ciò appare in linea con i trend in corso che vedono un crescente numero di pazienti in cura con terapie più efficaci e meglio tollerate, somministrate per un tempo maggiore. Netta, invece, la riduzione degli accessi non programmati, che sono gestiti in un ambulatorio dedicato: (1.493 vs 1.946, – 23%), dato analogo a quello dei Pronto Soccorso che, nel periodo più acuto della pandemia, avevano visto ridursi nettamente gli accessi di pazienti con malattie diverse dalla Covid rispetto al 2019.

In calo anche le visite di controllo, che il Ministero e le società scientifiche avevano suggerito di sospendere, per limitare la mobilità e gli accessi (4.291 vs 5.951, -28%). Questo dato, però, è stato compensato in gran parte da un consistente numero di tele-valutazioni (843) che hanno consentito di assicurare la continuità ai pazienti, mantenendo gli stessi giorno e ora della visita, anche nei mesi più critici dell’emergenza pandemica, da marzo a giugno 2020.

“Questi risultati – afferma il direttore dell’Oncologia, dottor Gianpiero Fasola – sono stati resi possibili dalla stretta collaborazione tra personale medico, infermieristico di assistenza, amministrativo ed i volontari, realizzata assieme alla Clinica Ematologica, diretta dal professor Renato Fanin che ringrazio. L’accurata selezione degli accessi all’Area Day Hospital delle due Strutture, con un modello di triage condiviso (i cui risultati sono stati da poco pubblicati su una prestigiosa rivista oncologica statunitense), una scrupolosa politica di tamponamento del personale e dei pazienti, hanno consentito di assicurare la continuità dei trattamenti, pur in un contesto oggettivamente molto difficile”.

Lo studio sarà presentato da una giovane ricercatrice, la dottoressa Giada Targato, medico specializzando della Scuola di specializzazione in Oncologia, diretta dal professor Fabio Puglisi, che lavora presso il Dipartimento di Oncologia dell’Ospedale Santa Maria della misericordia. “E’ un grande privilegio per me presentare questo studio a un convegno importante come il Mascc”, ha detto Targato. “Questo lavoro testimonia il prezioso impegno esercitato da parte di tutto il personale medico, infermieristico e assistenziale della Struttura di Oncologia nel garantire ai pazienti oncologici la continuità delle cure in un periodo delicato come quello della pandemia da Sars-CoV-2, mantenendo sempre alta l’attenzione alla sicurezza dei pazienti e degli operatori”.

“Il riconoscimento del lavoro del nostro team”, sono le parole di Alessandra Bin, responsabile dipartimentale dell’assistenza nel Dipartimento di Oncologia, “è particolarmente importante in questo momento a sostegno dell’impegno profuso che è stato ancora più intenso e complesso di quanto quotidianamente ci proponiamo di fare. Ogni operatore nel proprio ruolo ha contribuito a garantire costantemente assistenza, supporto e riferimento a pazienti e parenti con dedizione e senso di responsabilità”.

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